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Lunedì, 07 Febbraio 2011 14:23

MORFEO

Monitoraggio e Rischio da Frana mediante dati EO

 

MORFEO è un progetto pilota finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana con lo scopo di sviluppare un prodotto applicativo di “Protezione Civile dalle Frane” che sfrutti dati e tecnologie “EO”, integrandole con quelle “non-EO”. MORFEO fornisce prodotti che supportino la Protezione Civile nelle decisioni relative al rischio da frana integrando nelle metodologie tradizionali l’utilizzo di tecnologie e dati di Osservazione della Terra.

Gli obiettivi principali sono:

  • Sviluppare un sistema prototipale a supporto delle decisioni di protezione civile dalle frane Integrare informazioni, dati e tecnologie di osservazione della Terra con tecnologie tradizionali e dati raccolti al suolo per migliorare le attuali capacità di mappare, monitorare e prevedere le frane.
  • Sperimentare l’utilizzo di dati di osservazione della Terra innovativi, come quelli messi a disposizione dalla costellazione di COSMO-Skymed.

L’IREA si è occupata dell’elaborazione dei dati SAR per applicazioni d’interferometria differenziale per la generazione di mappe e serie storiche di deformazione utilizzate all’interno del sistema prototipale sviluppato nel progetto MORFEO. Inoltre, l'attività si è incentrata sull’interpretazione di immagini satellitari ottiche per la valutazione della suscettibilità alle frane.

Il progetto è svolto in collaborazione con la Carlo Gavazzi Space SpA (prime), il CNR- IRPI , l’Università degli Studi  Di Trento - Facoltà di Ingegneria Idrologia Fisica, l’Università Federico II di Napoli - Dipartimento di Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni, l’Università di Bologna - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, il Politecnico di Milano - Polo Regionale di Como, il Politecnico di Bari - Dipartimento Interateneo di Fisica M. Merlin, l’Università degli Studi di Milano Bicocca - Dipartimento di Scienze Geologiche, la Merlino Technology s.r.l., il CNR- IMAA Istituto di Metodologie per l’analisi Ambientale – Potenza, il CNR- IFAC Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” - Sede di Firenze, la GAP s.r.l., il CNR - ISSIA Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per l'Automazione - Sede di Bari e la Planetek s.r.l..

http://www.morfeoproject.it/

Committente: Agenzia Spaziale Italiana

Prime contractor: CGS

Periodo di attività: 2008 - 2012

 

Responsabile IREA:

Michele Manunta

Personale coinvolto:

Gianfranco Fornaro, Giovanni Zeni, Diego Reale

Pubblicato in Progetti Conclusi
Lunedì, 18 Luglio 2011 06:22

Monitoraggio di frane

Frane1_260x300L’ampia diffusione dei fenomeni franosi è causa di un elevato numero di vittime e d’ingenti danni economici alle proprietà pubbliche e private in Italia e nel resto del mondo. In particolare, se ci concentriamo sul caso italiano, gli eventi franosi costituiscono la principale causa di morte tra tutti i rischi naturali; nonostante ciò, la loro pericolosità è spesso sottostimata e scarsamente considerata dalla collettività. Al verificarsi di un disastro, infatti, i danni prodotti dalle frane sono spesso inclusi in quelli derivanti dai processi di attivazione (ad esempio inondazioni, terremoti, eruzioni vulcaniche), a scapito, quindi, di una dettagliata informazione sul rischio da frana. A tale contesto va aggiunto che la continua evoluzione del sistema Terra (cambiamenti climatici, incontrollato uso del suolo, urbanizzazione, deforestazione) rende ipotizzabile un aumento dei fenomeni franosi su scala globale.

È quindi evidente la necessità di approntare efficaci misure di prevenzione e mitigazione del rischio da frana tramite una conoscenza dettagliata della cinematica dell’evento franoso e in particolar modo della distribuzione delle velocità attraverso la massa in movimento.

A tal proposito, le tecniche d’interferometria differenziale SAR (DInSAR) forniscono dati preziosi che possono integrare efficacemente i metodi tradizionali di analisi della frana, permettendo l’individuazione, la mappatura e il monitoraggio dei movimenti dei versanti. Lo studio delle frane può trarre grandi vantaggi dalle tecniche DInSAR in termini di analisi spaziale e temporale dei fenomeni. L'approccio avanzato DInSAR denominato Small Baseline Subset (SBAS), grazie generazione di mappe di velocità e serie storiche di deformazione, permette analisi a scala sia regionale sia locale, che consentono di rilevare fenomeni franosi attivi su vaste aree e allo stesso tempo di concentrarsi sulla deformazione locale che insiste su singoli elementi a rischio.

Un’altra caratteristica della tecnica SBAS è la capacità di sfruttare al meglio grandi archivi di dati SAR, come nel caso dei sensori europei ERS-1/2 ed ENVISAT, permettendo così di studiare fenomeni deformativi su lunghi intervalli temporali.

La figura mostra i risultati dell’analisi SBAS a piena risoluzione spaziale sull’area di Ivancich (Assisi, Italia) interessata da un lento movimento che sta provocando gravi danni a edifici e infrastrutture. La mappa di velocità e le corrispondenti serie storiche di deformazione generate elaborando immagini ERS-1/2 ed ENVISAT offrono importanti informazioni sul movimento del pendio esaminato e sul suo comportamento nel tempo, fornendo dati precisi che possono essere sfruttati in successive analisi e modellazioni. L’esempio mostra chiaramente l'efficacia dell’applicazione delle tecniche d’interferometria differenziale DInSAR (in particolar modo della tecnica SBAS) nello studio e nel monitoraggio delle frane. Queste analisi possono contribuire al miglioramento e alla gestione del rischio da frana, grazie anche all’attuale disponibilità di nuovi sistemi SAR, come la costellazione italiana Cosmo-SkyMed, caratterizzati da elevata risoluzione spaziale (in alcuni casi inferiore al metro) e breve tempo di rivisitazione (potenzialmente 4 giorni).

 

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