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Manzo

 
Una cara collega, un’amica, una ricercatrice appassionata, la nostra Mariarosaria ci ha lasciato. Una malattia inesorabile l’ha prematuramente sottratta all’affetto dei suoi cari e a noi colleghi che abbiamo condiviso con lei tanti momenti di quotidianità lavorativa apprezzando sempre la sua disponibilità, la gentilezza dei suoi modi, la grande professionalità.
 
Mariarosaria Manzo era laureata con lode in Matematica ed era Dottore di Ricerca in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale. Aveva iniziato la sua attività di ricerca presso l’IREA nel 2002 occupandosi dello sviluppo di algoritmi per la generazione di mappe e serie storiche di deformazione a partire da dati SAR e dell’applicazione di tali algoritmi per il monitoraggio delle deformazioni superficiali connesse a subsidenze, eruzioni vulcaniche, terremoti e frane. Dal 2021 era Primo Ricercatore.
 
La sua scomparsa ci lascia senza fiato, muti, smarriti.
 
Eppure sentiamo il bisogno di esprimere in qualche modo i nostri sentimenti, il nostro dolore ricordandone il suo valore umano oltre che professionale.

 

Cara Mariarosaria, hai lasciato un vuoto in istituto che non potrà mai essere colmato. La tua solarità e la tua gioia di vivere ci illuminino e ci guidino nel nostro lavoro e nella nostra vita.
Ci mancherai tanto.
 
Francesca
 
 
Ciao Mariarosaria, così forte e sempre sorridente. Parlavamo di viaggi e di sole. Voglio immaginarti così: a viaggiare lassù e ad illuminarci con il tuo immancabile sorriso.
 
Fabiana
 
 
Cara Mariarosaria, la nostra è una famiglia allargata e tu ne sei stata una colonna. Da domani dovremo affrontare le nostre giornate senza di te. Non sarà facile, ma il tuo sorriso aperto ci accompagnerà sempre e ci continuerà a scaldare il cuore. Riposa in pace
 
Consiglia
 
 
Eri il Sole … quando entravi in Istituto portavi sempre quella ventata di serenità, solarità e buon umore. Ci mancherà la tua voce, il tuo sorriso, la tua gioia di vivere, la tua intelligenza e anche nei più giorni più bui risplendevi! Ti vogliamo bene e ci mancherai ogni giorno
 
Nadia
 
 
Cara Mariarosaria, ho ricevuto messaggi di affetto per te da colleghi esterni all’Istituto che hanno toccato il tuo sorriso. Volevo lasciare i pensieri personali come tali. Ma mi sono sentito di condividere il sorriso e la tranquillità che investivano anche me quando, attraversando il corridoio per tornare a casa, ti salutavo mente eri lì, nel piccolo spazio che ti eri ritagliata tra la scrivania e la parete. Quel sorriso che ha infuso sostegno, anche nei momenti per me piu’ difficili e che sembravano non finire mai. Ho questa immagine di te, sorridente, ancora tra noi, tra tante altre belle che ci dà forza. Un bacione infinito.
 
Gianfranco
 
 
La tua solarità, il tuo sorriso mi accompagneranno ogni giorno. Il suono della tua voce allegra sarà più forte del silenzio assordante che hai lasciato.
 
Elena
 
 
La prima cosa che mi viene in mente pensando a Mariarosaria è il suo sorriso, che si esprimeva anche con gli occhi. Una donna forte e sempre risoluta, che con questo stesso atteggiamento ha affrontato anche quest'ultima battaglia. Lascia un vuoto enorme e una profonda tristezza in tutti noi.
 
Virginia
 
 
Cara Mariarosaria. E’ stupido fermarsi a pensare quanto una persona abbia significato per te soltanto quando questa non può più ascoltarti. Invece di gridarglielo con forza, ogni volta che si incrocia il suo sorriso. Ma mi piace pensare che tu continui ad ascoltarmi. Mi piace pensare che tu mi guiderai ancora come facevi una volta, quando, non sapendo che regalo comprare per colei che ora è mia moglie, mi accompagnasti in un negozio di abbigliamento e mi aiutasti a scegliere. Da 16 anni quello è il negozio dove, ogni anno, le compro ancora il regalo di Natale. Per i primi quattro o cinque anni mi hai sempre aiutato tu a scegliere. Poi, grazie ai tuoi insegnamenti, ho imparato e riesco sempre a fare la scelta giusta. Ma come potrò non pensare a te quest'anno, quando tornerò in quel negozio? Come potrò non immaginarti che approvi la mia scelta con il tuo volto sorridente, di quel sorriso radioso che soltanto tu sei in grado di emanare? Mariarosaria, lo sai che ci sarebbero tanti altri episodi da raccontare sull' amicizia profonda che hai saputo donare. Io ho avuto il piacere di essere amico di una delle più belle persone che abbia mai incontrato. Ti voglio bene.
 
Antonio Pauciullo
 
 
Non sentirò più la tua voce attraverso la sottile parete che separa le nostre stanze.
Quella voce che, dispensando al telefono consigli materni, talvolta interferiva con i miei pensieri.
Ora lo fa questo tuo silenzio.
 
Eugenio
 
Mariarosaria era una ragazza ed è una donna tosta. L'ho conosciuta i primi giorni di Novembre del 2001, aveva dei mega occhiali rossi e ho capito subito che mi sarei fidato di lei. Ogni tanto fatti sentire nei sogni. A modo mio proverò a fare quello che mi hai detto di fare.
 
Antonio Pepe
Ultima modifica il Mercoledì, 14 Dicembre 2022 17:59

Dal 15 ottobre 2021 sino al 31 dicembre 2021, ai fini dell'accesso ai luoghi di lavoro dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche - IREA, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19 come previsto dall'articolo 9, comma 2, della legge 87/21.

La verifica delle certificazioni verdi COVID-19 è effettuata mediante la lettura del codice a barre bidimensionale, utilizzando esclusivamente l'applicazione mobile (Verifica C-19), che consente unicamente di controllare l'autenticità, la validità e l'integrità della certificazione e di conoscere le generalità dell'intestatario, senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l'emissione.

Per maggiori informazioni consultare l’informativa

 

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Novembre 2021 16:48

Lorenzo Busetto, ricercatore dell’IREA-CNR, è venuto a mancare prematuramente all’affetto della sua famiglia, di amici e colleghi. Per molti di noi Lorenzo è stato, oltre che un indispensabile collega, un amico sincero e generoso e siamo consapevoli del vuoto che lascerà nelle nostre vite professionali e personali. Questa pagina vuole restare a ricordo del suo valore professionale, che tanto abbiamo apprezzato come colleghi, e dei suoi tratti personali, che ci sono stati ancor più cari come amici.

Sin dalla tesi di laurea in Scienze Ambientali, e poi nel corso del dottorato di ricerca, entrambi svolti presso il DISAT dell’Università Milano Bicocca, molti di noi hanno avuto occasione di collaborare con Lorenzo sull'uso del telerilevamento per lo studio dell’ambiente e del monitoraggio delle risorse naturali. Costanza, impegno, serietà, intelligenza e capacità critiche fuori dal comune hanno permesso a Lorenzo di contribuire a importanti risultati scientifici, prima con i colleghi del LTDA-DISAT, poi con quelli del JRC della Commissione Europea, e infine, negli ultimi 8 anni, con noi, nella sede milanese di IREA. Anche i colleghi di Napoli e di Bari avevano avuto modo di apprezzare la sua disponibilità e professionalità nei vari Convegni di Istituto organizzati nelle varie sedi e a cui non aveva mai fatto mancare il suo supporto.

Lorenzo aveva una capacità non comune nel formalizzare i problemi e una passione per la programmazione informatica, soprattutto usando software libero, e questo ha consentito a tutti noi di affrontare sfide scientifiche per la generazione di prodotti satellitari operativi per il monitoraggio ambientale. Proprio questa sua passione ci ha permesso di avviare una linea di ricerca dedicata, di cui lui stesso era referente. Una linea che saremo felici di continuare, perché tutti ne riconosciamo l’importanza e il grande impatto. Le migliaia di download dei pacchetti che ha rilasciato confermano la qualità del suo lavoro e del suo impegno all’interno delle comunità di sviluppo software.

Carocompr lorenzo2 Lorenzo,

sei sempre stato disponibile, a volte con uno dei tuoi caratteristici mugugni, nello scrivere una riga di codice in più che ci aiutasse nell’elaborazione dei dati, a portare nuove idee per le linee programmatiche dell’IREA, e persino nelle faticose attività di campo. Momenti questi, anche scanzonati, che ricordiamo con piacere per le battute, le lamentele per farsi passare la fatica, e le belle cene con le gambe sotto il tavolo, esausti.

Lavoratore instancabile, eri tra gli ultimi a lasciare le mura di via Bassini, ma non senza aver prima proposto una birretta di fine giornata. Eri motore delle nostre attività culturali, componente del coro dell’Area di Ricerca Milano 1; appassionato di teatro, eri tu che suggerivi gli spettacoli cui partecipare assieme. Ci coinvolgevi sempre nella tua grande passione per la montagna, proponendo itinerari adatti a tutte le gambe, poiché ci tenevi che andassimo assieme.

Sarà difficile separarsi dal dolore per la tua perdita, ma ciascuno di noi porterà con sé, nella vita privata e nelle attività quotidiane di lavoro in istituto, un personale e caro ricordo di te.

I tuoi colleghi e amici di IREA-Milano

 

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Lorenzo spesso entrava nell'ufficio sbagliato confondendosi tra le porte gialle di IREA. Lorenzo, consultato per un problema (per te impossibile) di R, lo risolveva senza batter ciglio, e alla fine ti ritrovavi sempre con una penna in meno. Ha perso innumerevoli paia di occhiali da sole lungo i sentieri di montagna.

Ci siamo conosciuti solo tre anni fa, ma abbiamo macinato salite e applausi a teatro. Non abbiamo rinunciato a un concerto all'aperto, nemmeno sotto il diluvio di aprile, e abbiamo resistito fino alla fine all'opera prima di Kurtàg. Abbiamo sbucciato molte mele sia in quota sia ai tavoli della mensa, ma era la sua intelligenza e la sua sensibilità prismatica a nutrire il tempo trascorso insieme. Nessuno era riuscito a spalancare una valle della Lapponia e un arcobaleno con un racconto fatto davanti alle grigie macchinette del caffè.

Lorenzo aveva quasi sempre le stringhe delle scarpe slacciate e il suo modo di camminare si era evoluto per evitare di inciampare, diventando inconfondibile.  Non stringeva mai quei lacci, ma con le sue parole, la sua compagnia, la sua sensibilità e la sua ironia  riusciva a legare a sè e a saldare tra loro molte persone. E per questo è insostituibile.

Francesca, Giulia e Martina

Ho impressa nella memoria l’immagine di Lorenzo con lo sguardo intenso rivolto chissà dove, mentre concentrato scandisce lentamente le parole, con quell’inconfondibile timbro di voce basso che trasmetteva calore catturando l’attenzione di tutti.

Anima di squadra mai protagonista, era sempre pacato, collaborativo, propositivo e disponibile.

Mi mancheranno la sua attitudine entusiastica e coinvolgente a cercare soluzioni a problemi vari, da come esprimere solidarietà ai lavoratori della mensa, a come ottimizzare il clustering di serie temporali, entrambi rimasti in sospeso, il suo supporto immediato e risolutore per problemi tecnici di programmazione in R, l’ironia con cui sdrammatizzava le situazioni critiche, la sua parlata arrotata.

Conserverò il suo ricordo di persona modesta e schiva insieme al rimpianto della sua originalità umana e professionale.

Gloria

Io ho un bellissimo ricordo di Lorenzo. Lo avevo incontrato nel 2012, durante un cammino verso l'Aquila. Lungo una strada assolatissima, in un caldo cocente, avevamo iniziato a parlare, scoprendo di lavorare in ambiti simili. Dopo un po' lo avevo ritrovato a IREA, una bella sorpresa. Quando venivo da voi, andavo sempre a salutarlo con gioia, e questi brevi incontri racchiudevano sempre il nostro primo, così diverso dall'usuale.

Questa mattina (23 ottobre 2020) mi sono svegliata con queste parole in testa "ho fatto quello che potevo, fin dove potevo". Ecco forse davvero, Lorenzo, hai fatto questo: sei andato fin dove potevi come potevi, al di là di ogni nostra comprensione.

Libertà, gentilezza, silenzio: con queste sensazioni nel cuore, saluto Lorenzo e vi abbraccio tutti

Alessandra                                                   

In questi giorni in cui, solo se necessario, mi è concesso di andare in istituto, avverto fisicamente la tua assenza. La sento mentre percorro il lungo corridoio su cui si affacciano i nostri uffici. Passando davanti al tuo, rimanevano impressi a lungo nei miei sensi il buio che invadeva la tua stanza, la luce proveniente dal tuo PC, più in fondo nella stanza, non sempre, quella di Daniela; la tua voce - ciao Lorenzo! Ciao Alba! La avverto fissando, sulla mia scrivania, il cestino di caramelle da cui - in un gesto di apertura, a modo tuo - venivi ad appagare un bisogno di dolcezza. Grazie Alba! you’re wellcome, Lorenzo.  La sento quando vado via dall’istituto, ultima tra gli ultimi, e non ti vedo affacciarti nel corridoio per un saluto serale – ciao Lorenzo! Ciao Alba!

Non erano tante le parole tra noi. Cosa hanno mai da scambiarsi una napoletana ed un brianzolo? Caramelle, saluti, note di canto, sorrisi, gentilezza. Silenzio e rispetto …Ciao Lorenzo!

Alba

Vecchio Lorenzo,

forse non lo sai, ma in privato o insieme a qualche amico, facevo la tua imitazione. Mi è sempre piaciuto fare le imitazioni delle persone. Da un attore di teatro, una volta, ho sentito dire che non si imitano mai le persone banali, ma solo quelle che hanno quel qualcosa di speciale da meritare la scena. Ecco il tuo qualcosa era un qualcosa che non nasceva dalla mediocrità ma dal tuo particolare. Mi allenavo a rifare il tuo tipico gesto di sollevare gli occhi al cielo, di allargare tutte le dite delle mani e di perderti nel pensiero in contemporanea ad un lungo "mmmmmmmmmh, ok ci sono" oppure "mmmmmmh...lascia perdere". I tuoi interminabili "mmmmmmmmhhhh" che sentivamo sopraggiungere dal tuo ufficio e che ci facevano scambiare sguardi di intesa tra di noi, riecheggiavano come i lunghi muggiti che si sentono nelle valli montane. Forse ne hai sentiti così tanti nel tuo camminare che li avevi fatti tuoi. Ti imitavo girando in tondo velocemente e parlando ... ripetendo "Crisssccchhhtoooo" ogni cinque parole e toccandomi incessantemente la barba del pizzetto. Avevi il passo svelto, come la tua mente. Non c'era volta che camminando non ti trovavi 5 metri avanti agli altri. Non c'era volta che ai tuoi colleghi non risolvessi problemi perché eri 5 volte avanti agli altri. Correvi così veloce tra i linguaggi che non si poteva starti dietro. Linguaggi del corpo, linguaggi di programmazione, linguaggi espressivi. Mi perdonerai se adesso che puoi vedermi in ogni dove non ti imito più, ci ho provato, ma per ora non ci riesco, ma ti prometto che lo farò ancora. Ti farà sorridere.
L'invidia non è un sentimento che mi appartiene, ma una cosa ti ho sempre ricercato senza che riuscissi a renderla mia nel modo in cui era tua. È quel dono della pazienza e di saper spiegare con calma anche le cose più banali e stupide a qualcuno. Senza che ti venga il nervoso o la voglia di dire arrangiati o di liberarsi velocemente di quel qualcuno che ti sta facendo perdere tempo chiedendoti una banalità. Erano gli unici momenti che rallentavi, che ti facevi quieto e coi tratti più rilassati. Mi avrai spiegato le stesse cose credo mille volte e incredibilmente sempre allo stesso modo, senza rancore, senza disappunti. Io personalmente non ci riesco, in tanti non ci riescono, tu questa cosa invece la dispensavi a piene mani a tutti quanti. "Il benefattore dell'helpdesk". Potrebbe essere un bel titolo, si. Il titolo di uno spettacolo, di quelli che ti piacevano. Oppure "Uomini col borsello". Ci vogliono le palle per portare il borsello nell'era moderna, diciamocelo. Forse sono titoli che possono sembrare banali, ma che attirano la curiosità dello spettatore. Lo attirano perché vogliono conoscere la straordinaria storia di una persona speciale dietro ad un titolo semplice. La forma, l'aspetto, il titolo, non contano. Ce lo hai insegnato tu. Anche dietro al nulla, esistono codici complessi.
P.S. avevo portato una caramella, volevo lasciarti la carta perché la portassi con te. Un giorno quando ci rivedremo, te la darò di persona, così prima la mangi.

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Sabato, 21 Novembre 2020 18:22

Copertina 2016-2019

 

 copertina 2017 

 

Copertina 2016

 

copertina report 2015

 

copertina 2011-2014

 

Ultima modifica il Giovedì, 17 Dicembre 2020 10:50

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Responsabile  Francesco Mattia

Via Amendola 122/D - 70126 Bari

Telefono 080-5929436

Fax 080-5929460

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Ultima modifica il Mercoledì, 16 Febbraio 2022 13:39

CiroCiro Liccardi, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’IREA, è improvvisamente venuto a mancare all’affetto della sua famiglia e dei suoi colleghi. Ciro era Collaboratore Tecnico presso l’Istituto di Ricerche sulla Combustione, ma dal 2010 si occupava delle attività di prevenzione e protezione sul lavoro non solo per l’IRC ma anche per l’IREA, diventando presto un punto di riferimento per tutte le problematiche relative alla sicurezza e alla salute dei lavoratori. Con la sua scomparsa il CNR ha sicuramente perso una persona di valore.

Ciro è stato però qualcosa in più. Affabile, gentile con tutti, sempre sorridente, attento e scrupoloso nel suo lavoro, Ciro Liccardi era senza retorica quello che si definisce “una brava persona”.

Grazie alla sua competenza e alle sue qualità umane mancherà a tutti noi dell’IREA come RSPP ma soprattutto come uomo e come amico.

 
Ecco alcuni ricordi personali.

Il nostro Angelo della Sicurezza ... si avvertiva la tua presenza costante e discreta, sapevi tutte le nostre date di nascita e la corrispondenza con il nostri segni zodicali ma avevi anche un pensiero e una parola per i nostri problemi lavorativi e personali... ci mancherai!!!

Nadia Russo

 
Ho conosciuto Ciro agli esordi del mio incarico come responsabile della sede di Milano di IREA. In una situazione di ansia e confusione personale e' stato per me un'ancora di competenza e buon senso, che mi ha fatto sentire tutelata e tranquilla su un frangente importante. Il suo e' stato un contributo di grande generosita' e gratuita', visto che era RSPP di Napoli e non di Milano. Rapidamente poi e' diventato un amico, grazie alle sue qualita' umane di pacatezza e riservato calore. Non smettero' di rimpiangerlo e posso testimoniare che il CNR ha perso una persona di valore.

Paola Carrara 

 
Caro Ciro, ti scrivo questa lettera per dirti grazie e che ti voglio bene. Ti ho conosciuto nel 2012 e giorno dopo giorno, mi rendevo conto di essere fortunata ad averti incontrato. Sempre sorridente e allegro anche nel vestire, portavi un raggio di sole ogni volta che venivi in laboratorio per concordare sul da farsi come RSPP, ma anche semplicemente per salutare tutto il BIOLAB. Quante volte abbiamo viaggiato insieme: all’uscita dell’istituto, quando mi vedevi, dicevi “Anna andiamo” dando uno sprint al mio passo pacato, e poi correvamo a prendere il primo treno utile. Quante chiacchierate sul passato, presente e futuro, come un vero amico ma anche come un padre. Tu sapevi rapportarti con chiunque, giovani e meno giovani, affermandoti per quello che eri: uomo semplice, preciso e amorevole. Ora, che non ci sei più, già mi manchi, ma voglio dirti che ti ricorderò sempre e sarai il mio riferimento di positività. 

Anna Sannino

 
Quando sentivamo arrivare Ciro nei corridoi, tutti (almeno quelli che io stesso riuscivo a vedere) scattavamo sugli attenti nel sederci in modo composto dietro alle scrivanie. Sembravamo tanti soldati sugli attenti; eppure era capace di far sorridere anche le regole che "imponeva"...  

Enzo De Novellis

 
Un triste destino attendeva il nostro Ciro dietro l'angolo... ricorderò sempre il suo garbo, la sua gentilezza e il suo sorriso.

Francesca Di Matteo

 
Quando una persona viene a mancare improvvisamente, ci si rende conto di come ognuno di noi lasci inevitabilmente una traccia in chi ci circonda. Che questa traccia sia solo positiva, è però un privilegio di pochi, e questo è senz’altro il caso di Ciro. Al di là del suo zelo e della sua simpatia, io voglio ricordare la sua passione per i maglioni colorati. L’avrò sfottuto mille e una volte per questo suo “vezzo”, ricevendo sempre un sorriso e una nota di empatia. Mi mancherà non poterlo fare più, ma di tanto in tanto, vedendo un maglione colorato, sorriderò pensando a lui. 

Lorenzo Crocco

 
Ciro era ed è una persona autorevole e non autoritaria, riservato ma gioviale, confidente ma non invadente, uno che lascia tracce sulla strada della vita pur restando sempre un passo indietro. Era un grande punto di riferimento UMANO, e sapeva essere felice gratuitamente e sinceramente della gioia e delle soddisfazioni personali (e anche professionali) di chiunque abbia avuto il piacere di incontrarlo sulla propria strada. Personalmente, lo ricorderò perché mi salutava da lontano mentre camminavo lungo via Diocleziano, sempre con un passo spedito (lui, … sudato come un pazzo io), e perché ogni volta che c’era la visita medica io andavo/vado in ansia e lui mi prendeva in giro. Se ne è andato troppo presto, e di notte, tanto per non disturbare troppo e non ho avuto modo di salutarlo, ma camminando per strada farò finta di rivederlo. Chissà che non corra ancora a spasso spedito verso qualche altro orizzonte lontano a fare da responsabile della sicurezza. A noi ci mancherà tanto. Con affetto. E prima o poi ci si rincontra.  

Antonio Pepe

 
Ciao Ciro, certe persone non finiscono mai!!! Muoiono certamente ma la loro esistenza non può essere contenuta totalmente nella vita di un fragile uomo, ma procede oltre la morte. Caro Ciro, resterai per sempre un piccolo grande Uomo.... voglio ricordarti cosí!!! semplicemente con le stesse parole che mio nonno Salvatore ti urlava nel rione fuori da Franco o' barbiere.... Cerozz' é ruosso pecché è do popolo!!! Buon viaggio .....

Piero Tizzani

 
Anche a me è rimasto impresso il fatto che Ciro ricordasse la data di nascita di molti di noi. Ogni anno veniva, puntuale, per farci gli auguri. Ma non era solo questo. Ricordando le nostre date di nascita, lui ricordava la nostra storia... e capiva le nostre esigenze. Questo gli consentiva di svolgere al meglio il suo lavoro, ma anche di dire una parola di conforto o di sostegno al momento giusto. Non dimenticherò mai l'ultimo giorno in cui l'ho visto. E' stato di giovedì. Ciro stava andando via dal nostro istituto per salire al secondo piano e, come al solito, invece di uscire dall'uscita principale, aveva fatto il giro dell'istituto per passare dal nostro laboratorio. Spesso credo lo facesse per controllare che tutto fosse a posto nel laboratorio. Ma il più delle volte era per un saluto al volo, per una battuta o semplicemente per chiederci "come state?". In questi giorni ancora mi aspetto che compaia, da un momento all'altro, passando per il nostro corridoio con il suo passo scattante ed il suo sorriso affettuoso. Sarà difficile abituarsi alla sua assenza.

Stefania Romeo

 
Caro Ciro, ovunque tu sia ora sono certa che con il tuo innato spirito di serietà e propensione verso gli altri saprai circondarti di persone sensibili e allegre come te. Nel nostro laboratorio hai lasciato un vuoto immenso dal punto di vista lavorativo ma soprattutto umano, che non potrà essere colmato MAI.

Olga Zeni

 
Caro Ciro, sei stato e so che continuerai ad essere uno dei miei più grandi e sinceri sostenitori. La mia vittoria è anche la tua. Grazie infinite!

Fabiana Calò

 

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Giugno 2018 12:53

Foto Irea 2018

 

Il personale IREA è attualmente composto da 116 unità, distribuite tra la sede istituzionale di Napoli e le sedi secondarie di Milano e Bari, di cui 70 ricercatori e tecnologi strutturati, 13 tecnici e amministrativi e 33 ricercatori non strutturati.  

Contribuiscono inoltre all’attività di ricerca 25 Ricercatori Associati e numerosi giovani in formazione con dottorati di ricerca, borse di studio, tirocini e studenti che svolgono la loro tesi di laurea presso l’Istituto.

 

Elenco alfabetico

 

In ricordo dei nostri colleghi che ci hanno lasciato

Mariarosaria Manzo

Lorenzo Busetto

Ciro Liccardi

Ultima modifica il Martedì, 24 Gennaio 2023 16:33

 

Sede istituzionale 
Via Diocleziano 328 - 80124 Napoli
Tel: 081 7620611 - Fax: 081 5705734,,,,,,
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Sede secondaria
Via Bassini, 15 - 20133 Milano
Tel: 02 23699595 - Fax: 02 23699300
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Stazione Sperimentale di Sirmione "E. Zilioli"

Sirmione Punta Staffalo n. 15 - 25010 Sirmione del Garda (BS)
Tel: 030916556 - Fax: 030916556 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 02 Marzo 2022 10:40
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