Le deformazioni del suolo rilevate dai satelliti
Cosa fare
L'IREA a Futuro Remoto 2014
Anche quest’anno l’IREA partecipa a Futuro Remoto, una delle più importanti e consolidate manifestazioni europee di divulgazione della cultura scientifica e tecnologica. Il tema di questa XXVIII edizione, intorno alla quale si articoleranno eventi, conferenze, incontri con scienziati, visite a laboratori scientifici e a musei, è “Il Mare”.
L’IREA contribuirà a questo grande evento di scienza e cultura con un incontro con gli studenti sul tema Tecnologie radar per il monitoraggio dell’ambiente e del mare, che si terrà il 7 novembre alle ore 10.00 presso la sede dell’Istituto in via Diocleziano 328, Napoli.
Durante la visita gli studenti potranno conoscere il principio di funzionamento di alcuni sistemi radar non convenzionali, ovvero diversi da quelli comunemente usati per la gestione del traffico aereo e marittimo. In particolare, sarà loro illustrato come è possibile usare un sistema radar per ottenere informazioni sullo stato del mare, ovvero sulle correnti superficiali e sulla batimetria del fondale marino, e verrà mostrato come funziona il georadar, un sistema radar progettato per localizzare oggetti in mezzi diversi dall'aria come sabbia, cemento, terreno. Inoltre, gli studenti potranno verificare, grazie ad una esperienza di misura in laboratorio, come è possibile ottenere immagini ad alta risoluzione delle caratteristiche geometriche di oggetti non direttamente visibili utilizzando essi stessi un radar olografico.
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Futuro Remoto 2014: studenti in visita ai laboratori IREA
Anche quest’anno l’IREA ha voluto dare il suo contributo a Futuro Remoto, la manifestazione di divulgazione della cultura scientifica e tecnologica promossa da Città della Scienza di Napoli, aderendo al festival diffuso in città. Questa XXVIII edizione, che si è svolta dal 31 ottobre al 9 novembre, ha previsto infatti l’apertura dei più importanti Istituti di ricerca e delle Università di Napoli ad una classe delle scuole napoletane e campane.
Nell’ambito della manifestazione l’IREA ha ospitato una 3° classe del Liceo Scientifico Statale "Renato Caccioppoli" di Napoli sul tema Tecnologie radar per il monitoraggio dell’ambiente e del mare. Nel corso della visita gli studenti sono stati coinvolti in attività che li hanno entusiasmati e divertiti. I ragazzi hanno prima appreso i principi base di funzionamento di alcuni sistemi radar non convenzionali, ovvero diversi da quelli comunemente usati per la gestione del traffico aereo e marittimo. In particolare, è stato loro illustrato come è possibile usare un sistema radar per ottenere informazioni sullo stato del mare, ovvero sulle correnti superficiali e sulla batimetria del fondale marino, e come funziona il georadar, un sistema radar progettato per localizzare oggetti in mezzi diversi dall'aria come sabbia, cemento, terreno.
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XXVI edizione di Futuro Remoto
L'IREA partecipa alla XXVI edizione di Futuro Remoto in programma a Città della Scienza di Napoli dal 4 ottobre al 4 novembre 2012. Quest’anno la manifestazione, dal titolo “Le fabbriche del cielo”, è interamente dedicata allo spazio, un tema caro ai ricercatori dell’IREA che lavorano nell’ambito del Telerilevamento che studiano metodologie e tecniche innovative di acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati telerilevati. Se è vero, infatti, che l’osservazione della Terra dallo spazio ha esteso incredibilmente la capacità di analisi ambientale permettendo di osservare fenomeni non direttamente accessibili all’esperienza umana e ottenendo risultati impossibili con tecniche tradizionali, tuttavia i dati ricevuti dai satelliti possono essere utilizzati e resi disponibili a tutti, ed in particolare ai responsabili della gestione del territorio (Ministeri e organi di governo come la Protezione Civile, amministrazioni pubbliche ed enti locali, ecc.), soltanto a valle di una complessa fase di elaborazione ed interpretazione. Ed è proprio su questo che lavorano i ricercatori dell’IREA impegnati in questa tematica, sviluppando tecniche innovative che permettono di misurare piccolissime deformazioni del suolo, anche dell’ordine del centimetro, e di seguirne l’evoluzione temporale.
Mercoledì 31 ottobre conferenza per le scuole
ing. Gianfranco Fornaro
Visita la postazione IREA nell'Isola 5 "Lo spazio al servizio dei cittadini"
Gli incendi: un fenomeno globale
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Telerilevamento Attivo
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Futuro Remoto
L'IREA partecipa alla edizione 2011 di Futuro Remoto, una manifestazione di divulgazione della cultura scientifica e tecnologica, dove i visitatori potranno scoprire i segreti più “intimi” della Terra lungo un viaggio che parte dallo Spazio, da dove il nostro Pianeta è monitorato costantemente grazie ai satelliti.
Terremoti, frane, eruzioni vulcaniche o anche impercettibili deformazioni della superficie terrestre possono infatti essere monitorati dallo spazio, a poche ore dall’evento e in luoghi di difficile accesso, grazie alle immagini ottenute dal SAR, un sofisticato radar montato a bordo di satelliti orbitanti intorno alla Terra, e alle tecniche di elaborazione dati spaziali frutto di anni di attività di ricerca.
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Il monitoraggio in situ, invece, grazie dallo sviluppo di sensori e metodologie per la diagnostica elettromagnetica, consente di verificare in modo non invasivo l’integrità strutturale di edifici o infrastrutture, identificare oggetti nascosti o sepolti, quali ordigni ed esplosivi, e rilevare a distanza i segni vitali, fondamentali per la localizzazione di vittime di crolli o valanghe.
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Tecnologie sofisticate, utili per tenere sotto controllo la Terra e il complesso sistema dinamico costituito dalla crosta terrestre, per vivere così più sicuri.
Domenica 13 novembre ore 12.30 Sala Galileo
"La Terra sotto Controllo. Nuove tecnologie per il monitoraggio ambientale"
Ne parlano Ilaria Catapano e Eugenio Sansosti
A Futuro Remoto 2015 i fenomeni geologici visti dallo spazio
Pronti al via per la ventinovesima edizione di Futuro Remoto, la grande manifestazione italiana di diffusione della cultura scientifica e dell’innovazione tecnologica. Ideata da Città della Scienza, quest’anno la manifestazione è stata organizzata insieme all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e alla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania e vedrà il coinvolgimento di centri di ricerca, università, istituzioni e associazioni culturali e artistiche, tutti impegnati a promuovere la scienza, la tecnologia, la conoscenza verso il grande pubblico.
Dedicata al tema delle frontiere, siano esse scientifiche, culturali, geografiche o di genere, la prossima edizione di Futuro Remoto si svolgerà dal 16 al 19 ottobre straordinariamente a Piazza del Plebiscito per raggiungere con ancor più incisività cittadini e turisti a mostrare un’altra faccia di Napoli, quella innovativa, moderna e laboriosa. La piazza simbolo della nostra città per 4 giorni verrà trasformata in un Villaggio della Scienza costituito da 9 tensostrutture in cui si tratteranno diversi temi: il cibo e alimentazione, il mare, il viaggio, il corpo e la mente, lo spazio, la terra, la fabbrica, la città, i segni, simboli e segnali.
L’IREA sarà presente nel padiglione TERRA, dove mostrerà ai visitatori un volo virtuale su diverse aree del nostro pianeta che sono state interessate negli ultimi anni da fenomeni naturali quali terremoti, eruzioni o dissesti franosi. Si vedrà come l’Etna e l’area vulcanica napoletana (Campi Flegrei e Vesuvio) si sono deformati negli ultimi 20 anni; si osserverà l’entità delle deformazioni legate agli eventi sismici avvenuti in Emilia (2012) e quello più recentemente accaduto in Nepal; si darà uno sguardo dall’alto al dissesto franoso che interessa il versante del Monte Subasio nei pressi dell’abitato di Ivancich (Assisi). Il viaggio si chiuderà sorvolando lo stadio San Paolo di Napoli per osservare come sia possibile effettuare ricostruzioni 3D con elevato dettaglio e monitorare dallo spazio persino singoli edifici e infrastrutture.
Grazie all’elaborazione di dati ottenuti da un sofisticato sistema radar (SAR) montato a bordo di satelliti in orbita intorno alla Terra, terremoti, frane, eruzioni vulcaniche o anche impercettibili deformazioni della superficie terrestre possono essere costantemente monitorati dallo spazio a poche ore dall’evento e in luoghi di difficile accesso. Ma è anche possibile seguire l’evoluzione temporale delle deformazioni grazie ad una tecnica innovativa sviluppata presso l’IREA-CNR con la quale vengono elaborati una serie di dati acquisiti nel corso del tempo sulla stessa area a terra. Ciò ha importanti ricadute nell’ambito della prevenzione del rischio e per il supporto alle decisioni in momenti di crisi. Ad esempio, la misura delle deformazioni del suolo in aree vulcaniche è di estrema importanza perché la deformazione è spesso un segnale precursore di possibili eruzioni, o comunque è un indice di un incremento dell’attività vulcanica. Tutto questo senza avere alcuna necessità di accedere al vulcano, un ulteriore vantaggio, in caso di crisi eruttiva, rispetto a tecniche più tradizionali.
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Festival della Scienza di Genova

Si forma, si deforma, si osserva. Il racconto della vita di un vulcano
Il nostro incontro è un viaggio entusiasmante nel mondo dei vulcani e delle dinamiche eruttive che caratterizzano i loro numerosi fenomeni: il racconto avverrà attraverso un breve seminario dove verranno proiettati numerosi filmati originali o ricostruzioni virtuali dei fenomeni associati alle eruzioni vulcaniche.
Si comincerà con la conoscenza dei meccanismi che portano alla formazione un vulcano per poi arrivare alla sua deformazione graduale nei secoli, o quella più repentina, proprio attraverso la dinamica eruttiva. L’ultimo argomento trattato sarà l’osservazione delle attività dei vulcani attraverso le tecniche di monitoraggio ponendo maggiore attenzione al telerilevamento satellitare che si realizza attraverso l’uso di sensori Radar, generalmente montati a bordo di aerei o satelliti.
Ne parlano: Susi Pepe e Vincenzo De Novellis
Città della Scienza, via Coroglio Napoli
8 febbraio 2015, 11:30 e 12:30
Durata 30'
Visita di studenti del Liceo Scientifico Statale “A. Nobel” di Torre del Greco presso l'Irea di Napoli
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Dallo spazio uno strumento in più contro le catastrofi naturali
Grazie alla grandissima diffusione di strumenti come Google Earth, è oggi noto a molti che immagini della superficie terrestre sono continuamente acquisite dai satelliti. Questi sono provvisti di sensori ottici, non molto diversi, come principio di funzionamento, dalle comuni macchine fotografiche digitali.
Forse è meno noto che esistono altri satelliti che osservano
Ma la caratteristica più importante di questi sistemi è che permettono di misurare piccolissime deformazioni del suolo, anche dell’ordine del centimetro, e di seguirne l’evoluzione temporale. Ciò è oggi possibile grazie all’utilizzo di una tecnica innovativa sviluppata interamente presso l'IREA del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed oramai largamente utilizzata in tutto il mondo.
La misura delle deformazioni del suolo è di estrema importanza per la prevenzione del rischio e a supporto delle decisioni in momenti di crisi: in aree vulcaniche le deformazioni sono spesso segnali precursori di eruzioni, o comunque indice di un incremento dell’attività vulcanica. Sotto la spinta del magma presente al di sotto dei vulcani, infatti, l’edificio vulcanico tende a “gonfiarsi”, sia pure di pochi centimetri, le sue pareti a deformarsi fino a quando il magma non trova una via di uscita.
L’analisi delle deformazioni post-sismiche è poi di grande utilità per geologi e Protezione Civile. Infine, mediante le mappe derivate dall’uso dei dati SAR, si possono identificare anche nelle città aree dove il terreno si è abbassato negli ultimi anni. Ciò consente di far controllare la solidità strutturale di edifici più vecchi al fine di evitare cedimenti improvvisi e disastrosi.
Una mappa di deformazione satellitare permette di coprire aree molto vaste e con una densità di punti di misura molto elevata. Una sola immagine radar permette di ottenere la mappa di velocità di deformazione del Golfo di Napoli relativa a un’area che si estende da Pozzuoli a Sorrento. La possibilità di avere una copertura spaziale così ampia permette di tenere sotto controllo e analizzare fenomeni anche in zone dove non sono presenti sensori delle reti di sorveglianza perché non sono attesi effetti deformativi.
Le moderne tecnologie informatiche permettono poi un accesso semplice ed intuitivo ai risultati di queste misure. A tale scopo, l’IREA ha sviluppato una piattaforma web molto semplice da utilizzare perché si avvale di una interfaccia derivata da Google Maps e quindi familiare anche ad un pubblico non specialistico. In questo modo è possibile visualizzare, in maniera semplice ed intuitiva, deformazioni del suolo avvenute negli ultimi anni nell’area napoletana ma anche in a svariati altri siti sparsi nel mondo.
Una delle attività di ricerca irea
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Campi elettromagnetici in diagnostica clinica ed in terapia
Lo studio dell’interazione tra i campi elettromagnetici e i sistemi…