Divulgazione scientifica

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Martedì, 30 Ottobre 2012 13:11

Le deformazioni del suolo rilevate dai satelliti

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Postazione IREA alla XXVI edizione di Futuro Remoto
Cosa fare
Seleziona sulla mappa il sito di interesse cliccando su uno dei pallini rossi (es. area di Napoli); puoi zoomare utilizzando la barra in alto a sinistra della mappa.
Continua a zoomare finché non vedi più pallini ma cerchi colorati.
Posiziona il puntatore al centro di un cerchio colorato e fai clic col tasto sinistro del mouse
 
Nota che:
uno zoom insoddisfacente o un clic errato all'esterno dei cerchi produrrà il seguente messaggio di avviso: "Area senza dati InSAR disponibili"
i popups devono essere sbloccati per visualizzare il grafico
per visualizzare / nascondere-i pixel colorati basta fare clic sul pulsante “maschera InSAR”
 
Cosa notare
I cerchi colorati sono rappresentativi delle velocità medie di spostamento rilevate dai satelliti. I punti verdi rappresentano le zone stabili, mentre quelli che vanno verso il rosso o verso il viola indicano le zone che si deformano.
Cliccando su ogni puntino colorato si può vedere un grafico che mostra l’andamento storico della deformazione in quella zona. Nell'area di Pozzuoli, ad esempio, è possibile visualizzare un abbassamento della zona fino a 25 cm. nel 2005 e un successivo sollevamento dovuto a una nuova fase del bradisismo.
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Giovedì, 16 Ottobre 2014 16:12

L'IREA a Futuro Remoto 2014

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Anche quest’anno l’IREA partecipa a Futuro Remoto, una delle più importanti e consolidate manifestazioni europee di divulgazione della cultura scientifica e tecnologica. Il tema di questa XXVIII edizione, intorno alla quale si articoleranno eventi, conferenze, incontri con scienziati, visite a laboratori scientifici e a musei, è “Il Mare”. 

L’IREA contribuirà a questo grande evento di scienza e cultura con un incontro con gli studenti sul tema Tecnologie radar per il monitoraggio dell’ambiente e del mare, che si terrà il 7 novembre alle ore 10.00 presso la sede dell’Istituto in via Diocleziano 328, Napoli.

Durante la visita gli studenti potranno conoscere il principio di funzionamento di alcuni sistemi radar non convenzionali, ovvero diversi da quelli comunemente usati per la gestione del traffico aereo e marittimo. In particolare, sarà loro illustrato come è possibile usare un sistema radar per ottenere informazioni sullo stato del mare, ovvero sulle correnti superficiali e sulla batimetria del fondale marino, e verrà mostrato come funziona il georadar, un sistema radar progettato per localizzare oggetti in mezzi diversi dall'aria come sabbia, cemento, terreno. Inoltre, gli studenti potranno verificare, grazie ad una esperienza di misura in laboratorio, come è possibile ottenere immagini ad alta risoluzione delle caratteristiche geometriche di oggetti non direttamente visibili utilizzando essi stessi un radar olografico.

 



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open lab 2014

Anche quest’anno l’IREA ha voluto dare il suo contributo a Futuro Remoto, la manifestazione di divulgazione della cultura scientifica e tecnologica promossa da Città della Scienza di Napoli, aderendo al festival diffuso in città. Questa XXVIII edizione, che si è svolta dal 31 ottobre al 9 novembre, ha previsto infatti l’apertura dei più importanti Istituti di ricerca e delle Università di Napoli ad una classe delle scuole napoletane e campane.

Nell’ambito della manifestazione l’IREA ha ospitato una 3° classe del Liceo Scientifico Statale "Renato Caccioppoli" di Napoli sul tema Tecnologie radar per il monitoraggio dell’ambiente e del mare. Nel corso della visita gli studenti sono stati coinvolti in attività che li hanno entusiasmati e divertiti. I ragazzi hanno prima appreso i principi base di funzionamento di alcuni sistemi radar non convenzionali, ovvero diversi da quelli comunemente usati per la gestione del traffico aereo e marittimo. In particolare, è stato loro illustrato come è possibile usare un sistema radar per ottenere informazioni sullo stato del mare, ovvero sulle correnti superficiali e sulla batimetria del fondale marino, e come funziona il georadar, un sistema radar progettato per localizzare oggetti in mezzi diversi dall'aria come sabbia, cemento, terreno.

I ragazzi hanno poi potuto direttamente verificare, grazie ad una esperienza di misura in laboratorio, come è possibile ottenere immagini ad alta risoluzione delle caratteristiche geometriche di oggetti non direttamente visibili utilizzando essi stessi un radar olografico. Infine gli studenti hanno potuto partecipare ad un esperimento per la rilevazione della frequenza del respiro mediante un prototipo di bioradar, un particolare radar progettato per monitorare alcuni parametri fisiologici quali respirazione e battito cardiaco.

 

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Lunedì, 15 Ottobre 2012 11:26

XXVI edizione di Futuro Remoto

FR 2012L'IREA partecipa alla XXVI edizione di Futuro Remoto in programma a Città della Scienza di Napoli dal 4 ottobre al 4 novembre 2012. Quest’anno la manifestazione, dal titolo “Le fabbriche del cielo”, è interamente dedicata allo spazio, un tema caro ai ricercatori dell’IREA che lavorano nell’ambito del Telerilevamento che studiano metodologie e tecniche innovative di acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati telerilevati. Se è vero, infatti, che l’osservazione della Terra dallo spazio ha esteso incredibilmente la capacità di analisi ambientale permettendo di osservare fenomeni non direttamente accessibili all’esperienza umana e ottenendo risultati impossibili con tecniche tradizionali, tuttavia i dati ricevuti dai satelliti possono essere utilizzati e resi disponibili a tutti, ed in particolare ai responsabili della gestione del territorio (Ministeri e organi di governo come la Protezione Civile, amministrazioni pubbliche ed enti locali, ecc.), soltanto a valle di una complessa fase di elaborazione ed interpretazione. Ed è proprio su questo che lavorano i ricercatori dell’IREA impegnati in questa tematica, sviluppando tecniche innovative che permettono di misurare piccolissime deformazioni del suolo, anche dell’ordine del centimetro, e di seguirne l’evoluzione temporale.

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Mercoledì 31 ottobre conferenza per le scuole 

ing. Gianfranco Fornaro         

 

 

 

Visita la postazione IREA nell'Isola 5 "Lo spazio al servizio dei cittadini"

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Gli incendi: un fenomeno globale
 

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Telerilevamento Attivo
 

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Giovedì, 10 Novembre 2011 14:14

Futuro Remoto

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L'IREA partecipa alla edizione 2011 di Futuro Remoto, una manifestazione di divulgazione della cultura scientifica e tecnologica, dove i visitatori potranno scoprire i segreti più “intimi” della Terra lungo un viaggio che parte dallo Spazio, da dove il nostro Pianeta è monitorato costantemente grazie ai satelliti.

Terremoti, frane, eruzioni vulcaniche o anche impercettibili deformazioni della superficie terrestre possono infatti essere monitorati dallo spazio, a poche ore dall’evento e in luoghi di difficile accesso, grazie alle immagini ottenute dal SAR, un sofisticato radar montato a bordo di satelliti orbitanti intorno alla Terra, e alle tecniche di elaborazione dati spaziali frutto di anni di attività di ricerca.

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Il monitoraggio in situ, invece, grazie dallo sviluppo di sensori e metodologie per la diagnostica elettromagnetica, consente di verificare in modo non invasivo l’integrità strutturale di edifici o infrastrutture, identificare oggetti nascosti o sepolti, quali ordigni ed esplosivi, e rilevare a distanza i segni vitali, fondamentali per la localizzazione di vittime di crolli o valanghe.

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Tecnologie sofisticate, utili per tenere sotto controllo la Terra e il complesso sistema dinamico costituito dalla crosta terrestre, per vivere così più sicuri.

Domenica 13 novembre ore 12.30 Sala Galileo

"La Terra sotto Controllo. Nuove tecnologie per il monitoraggio ambientale"

Ne parlano Ilaria Catapano e Eugenio Sansosti 

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Pronti al via per la ventinovesima edizione di Futuro Remoto, la grande manifestazione italiana di diffusione della cultura scientifica e dell’innovazione tecnologica. Ideata da Città della Scienza, quest’anno la manifestazione è stata organizzata insieme all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e alla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania e vedrà il coinvolgimento di centri di ricerca, università, istituzioni e associazioni culturali e artistiche, tutti impegnati a promuovere la scienza, la tecnologia, la conoscenza verso il grande pubblico.

Dedicata al tema delle frontiere, siano esse scientifiche, culturali, geografiche o di genere, la prossima edizione di Futuro Remoto si svolgerà dal 16 al 19 ottobre straordinariamente a Piazza del Plebiscito per raggiungere con ancor più incisività cittadini e turisti a mostrare un’altra faccia di Napoli, quella innovativa, moderna e laboriosa. La piazza simbolo della nostra città per 4 giorni verrà trasformata in un Villaggio della Scienza costituito da 9 tensostrutture in cui si tratteranno diversi temi: il cibo e alimentazione, il mare, il viaggio, il corpo e la mente, lo spazio, la terra, la fabbrica, la città, i segni, simboli e segnali.

rsz futuro remoto2L’IREA sarà presente nel padiglione TERRA, dove mostrerà ai visitatori un volo virtuale su diverse aree del nostro pianeta che sono state interessate negli ultimi anni da fenomeni naturali quali terremoti, eruzioni o dissesti franosi. Si vedrà come l’Etna e l’area vulcanica napoletana (Campi Flegrei e Vesuvio) si sono deformati negli ultimi 20 anni; si osserverà l’entità delle deformazioni legate agli eventi sismici avvenuti in Emilia (2012) e quello più recentemente accaduto in Nepal; si darà uno sguardo dall’alto al dissesto franoso che interessa il versante del Monte Subasio nei pressi dell’abitato di Ivancich (Assisi). Il viaggio si chiuderà sorvolando lo stadio San Paolo di Napoli per osservare come sia possibile effettuare ricostruzioni 3D con elevato dettaglio e monitorare dallo spazio persino singoli edifici e infrastrutture.

Grazie all’elaborazione di dati ottenuti da un sofisticato sistema radar (SAR) montato a bordo di satelliti in orbita intorno alla Terra, terremoti, frane, eruzioni vulcaniche o anche impercettibili deformazioni della superficie terrestre possono essere costantemente monitorati dallo spazio a poche ore dall’evento e in luoghi di difficile accesso. Ma è anche possibile seguire l’evoluzione temporale delle deformazioni grazie ad una tecnica innovativa sviluppata presso l’IREA-CNR con la quale vengono elaborati una serie di dati acquisiti nel corso del tempo sulla stessa area a terra. Ciò ha importanti ricadute nell’ambito della prevenzione del rischio e per il supporto alle decisioni in momenti di crisi. Ad esempio, la misura delle deformazioni del suolo in aree vulcaniche è di estrema importanza perché la deformazione è spesso un segnale precursore di possibili eruzioni, o comunque è un indice di un incremento dell’attività vulcanica. Tutto questo senza avere alcuna necessità di accedere al vulcano, un ulteriore vantaggio, in caso di crisi eruttiva, rispetto a tecniche più tradizionali.

 


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Lunedì, 30 Ottobre 2017 16:31

Festival della Scienza di Genova

festival della scienzaL’IREA partecipa al Festival della Scienza di Genova, uno dei più grandi eventi di diffusione della cultura scientifica a livello internazionale, che propone ogni anno eventi ispirati alle questioni più attuali e scottanti del dibattito scientifico riservando una particolare attenzione alle novità della ricerca più avanzata.
Sabato 4 novembre alle ore 18:00 nel Palazzo Ducale (Sala Camino) in Piazza Matteotti 9, Vincenzo De Novellis e Giuseppe Solaro parleranno dell’osservazione dei fenomeni geologici da satellite con un intervento dal titolo “Spazio e Terra a contatto”.
La deriva dei continenti, la formazione delle catene montuose, i cambiamenti climatici e perfino lo sviluppo della vita sul nostro Pianeta trovano una spiegazione globale con la Geologia, la scienza che, attraverso lo studio dei processi che cambiano e plasmano la Terra, ci consente di comprendere i fenomeni geologici e monitorarne l’evoluzione in caso di rischio. Il progresso tecnologico degli ultimi decenni nell’ambito del telerilevamento satellitare consente oggi di monitorare dallo spazio le deformazioni della superficie terrestre - anche piccolissime - su aree molto vaste, e di avere, così, informazioni preziose su fenomeni geologici quali terremoti, frane ed eruzioni vulcaniche. Grazie ai satelliti, ormai, si è in grado di misurare con precisione spostamenti del suolo nell’ordine dei centimetri, senza nemmeno recarsi sul posto. L’esempio si è avuto di recente sia con la sequenza sismica che ha colpito l’Appennino centrale nel 2016 sia con l’ultimo evento sismico occorso a Casamicciola, nell’isola di Ischia. I satelliti che hanno analizzato le conseguenze di questi terremoti hanno fornito una quantità consistente e dettagliata di informazioni, che ha permesso di comprendere le caratteristiche geometriche delle faglie e le deformazioni associate in prossimità dell’epicentro.
 
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5G Napoli
Il dibattito circa l’influenza delle onde elettromagnetiche sulla salute è sempre vivace e controverso e provoca ricorrenti allarmismi nell’opinione pubblica, preoccupata per i presunti rischi derivanti da esposizioni ai campi generati dai sistemi di distribuzione dell’energia elettrica, o dai sistemi per telecomunicazioni (stazioni radio-TV, stazioni radio-base). Recentemente, la diffusione di tecnologie di nuova generazione, come i sistemi 5G, contribuisce ad alimentare questa preoccupazione.
Ma qual è il loro reale impatto sulla salute dell’uomo? Ne ha parlato Olga Zeni, ricercatrice dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (Irea) del Cnr che si occupa da molti anni dello studio delle interazioni tra sistemi biologici e campi elettromagnetici, in una intervista pubblicata sull’ultimo numero dell’Almanacco della Scienza dedicato alla paura.
“La paura associata al 5G”, spiega Olga Zeni, “è comprensibile, ma mal posta, perché le frequenze in gioco sono state in gran parte esplorate nelle tecnologie precedenti (2G, 3G, 4G) e i livelli di potenza associati al 5G sono inferiori a quelli delle precedenti generazioni di telefonia mobile. Insomma: le conoscenze acquisite finora non sono tali da dimostrare effetti dannosi per la salute, fermo restando che gli standard di protezione dagli effetti termici vengano rispettati".
Leggi qui l’articolo completo dal titolo “Campi elettromagnetici: non bisogna temerli” . 
 

 

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Lunedì, 08 Novembre 2021 10:31

Alla ricerca della Cittadinanza scientifica

Cittadinanza scientifica
Giovedì 11 novembre 2021, dalle 9.30 alle 16.00, all'Università degli Studi di Milano-Bicocca si terrà il convegno "Alla ricerca della cittadinanza scientifica - Dialoghi tra ricercatori e cittadini per una scienza condivisa e partecipata”. La giornata di riflessione è organizzata dagli studenti del MaCSIS, Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile dell’Università Milano-Bicocca, in collaborazione con Scienza in rete - Le voci della scienza. 
Il convegno mette a confronto ricercatori, attivisti e pubblico per mettere in luce e discutere le potenzialità e i limiti della cittadinanza scientifica, come patrimonio condiviso in dialogo con la società, le istituzioni, i centri di ricerca e le università. 
Il concetto di cittadinanza scientifica rimanda inoltre, inevitabilmente, al lavoro e all'impegno di Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore, ideatore e coordinatore scientifico del MaCSIS, mancato improvvisamente il dicembre scorso. Gli organizzatori hanno preso spunto dalla sua opera multiforme e dalle sue riflessioni sul concetto di “società della conoscenza” per tracciare i contenuti di questo convegno.
L’incontro vuole far conoscere le iniziative più stimolanti di ricerca partecipata nel campo dell’ambiente, della salute e delle scienze fisiche e naturali ed esplorare le nuove frontiere di un approccio più democratico e socialmente responsabile della ricerca scientifica.
Interverrà alla giornata anche Alba L'Astorina, Tecnologo dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente, sul tema Il futuro della Cittadinanza scientifica e della Ricerca e innovazione Responsabile (RRI).
L’evento sarà fruibile in modalità mista. La partecipazione in presenza è possibile previa prenotazione, fino a esaurimento posti, scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . Il convegno sarà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube dell’Università Milano-Bicocca e sul sito www.scienzainrete.it.
 

 

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L’IREA partecipa al Festival della Scienza di Genova, una tra le più importanti manifestazioni di diffusione della cultura scientifica, con una conferenza sui laghi quali sentinelle del cambiamento climatico
 
trasimenoSabato 30 ottobre alle ore 10.30 presso la Sala del Minor Consiglio del Palazzo Ducale di Genova si terrà un incontro in presenza e on line su: “I laghi sentinelle del cambiamento climatico. Indagini da satellite per oltre 1000 laghi”. Ne parleranno Marco Bartoli, docente presso l'Università degli Studi di Parma, Mariano Bresciani, ricercatore dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Dino Zardi, docente presso l’Università di Trento. Moderatore dell’incontro sarà Claudia Giardino, primo ricercatore dell’IREA.
Oltre a rappresentare una risorsa cruciale per la vita sulla Terra, i laghi possono essere importanti sentinelle del cambiamento climatico. Il livello e l’estensione dei laghi, ma anche il loro colore, la temperatura superficiale, e l’eventuale presenza di ghiaccio sono infatti variabili che possono indicare l’effetto del surriscaldamento globale in corso a livello di biosfera, idrosfera e atmosfera. Tuttavia, le osservazioni sui laghi sono scarse in molte aree del globo, in particolare in regioni geograficamente remote e difficili da raggiungere, seppur ricche di bacini di acqua dolce (come l'Artico canadese e siberiano): se gli effetti del cambiamento climatico sugli oceani, sui ghiacciai e sull’atmosfera appaiono di dominio pubblico, sui laghi tali effetti sono quindi meno noti.
Le tecnologie di telerilevamento – altimetri, sensori ottici e termici, radar – hanno recentemente mostrato un interessante potenziale per affrontare questa carenza: scopriremo dunque i risultati di una ricerca scientifica internazionale sulle osservazioni satellitari per lo studio dei laghi nel complesso e recente quadro dei cambianti climatici. Verranno mostrate le mappe di oltre 1000 specchi d’acqua, analizzando le differenze tra i diversi laghi e gli allarmanti trend messi in luce dall’analisi dei dati satellitari più recenti. Verrano utilizzati i prodotti del progetto CCI+ Lakes dell'ESA e alcune immagini della missione PRISMA dell'ASI. 
In figura: immagine del lago Trasimeno acquisita dal sensore iperspettrale DESIS.  
 

 

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