Visualizza articoli per tag: IREA
Christiaan Huygens Medal 2025 a Francesco Soldovieri
Francesco Soldovieri, Direttore dell'IREA, è stato nominato vincitore della medaglia Christiaan Huygens 2025, uno dei premi che l'European Geosciences Union (EGU) assegna ogni anno a eminenti scienziati per il loro straordinario contributo alla ricerca nelle scienze della Terra, planetarie e spaziali.
In particolare, la medaglia Christiaan Huygens viene assegnata per innovazioni, scoperte o contributi significativi che hanno portato a progressi rilevanti nel settore della “Geosciences Instrumentation and Data Systems”.
Tra i principali contributi scientifici del dott. Soldovieri ci sono le prime immagini del sottosuolo del lato oscuro della Luna grazie al Lunar Penetrating Radar della missione Chang'e 4; la prima applicazione aerea della tomografia radar a microonde per il monitoraggio di ghiacciai e ambienti desertici; la mappatura di un tempio dorico nell'area archeologica di Paestum. I suoi approcci innovativi sono stati applicati anche ai sistemi radar satellitari ad apertura sintetica e ai sistemi radar in banda X per il monitoraggio dello stato del mare.
Francesco Soldovieri è stato una figura chiave nell'esplorazione del sottosuolo marziano utilizzando radar a bassa frequenza, contribuendo alla scoperta di acqua liquida su Marte nel 2018. L'eccellenza della sua ricerca scientifica è dimostrata da un numero considerevole di articoli pubblicati su riviste leader con quasi 8000 citazioni e un H-index di 44 (fonte Scopus).
Il premio sarà consegnato nel corso della prossima Assemblea Generale EGU, che si terrà a Vienna dal 27 aprile al 2 maggio 2025.
Vai alle altre notizie in evidenza
Premio "Best Paper Presented by a Young Researcher" a Weili Tang
Nell’ambito dell’IEEE International Workshop on Technologies for Defense and Security (TechDefense 2024), tenutosi a Napoli dall’11 al 13 novembre 2024, Weili Tang, studentessa di dottorato presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” con una borsa di studio finanziata dall’IREA, ha ricevuto il premio per il secondo posto nella categoria "Best Paper Presented by a Young Researcher". Il riconoscimento è riservato al miglior articolo scritto o co-scritto e presentato da un ricercatore di età inferiore ai 35 anni.
Gli articoli sono stati valutati in base a criteri quali il merito tecnico, l’originalità, il potenziale impatto sul settore, la chiarezza del testo scritto e la qualità della presentazione durante la conferenza.
Il lavoro premiato, intitolato “Deep Learning-Based Persistent Scatterers Detection: First Results” (Autori: Weili Tang, Università di Napoli “Parthenope” e IREA-CNR; Simona Verde, CNR-IREA; Sergio Vitale, Giampaolo Ferraioli, Gilda Schirinzi e Vito Pascazio, Università di Napoli “Parthenope”; Gianfranco Fornaro, CNR-IREA), riguarda l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale per la rilevazione di Scatteratori Persistenti nell’Interferometria Radar ad Apertura Sintetica (SAR).
Questa tecnologia è ampiamente utilizzata nel monitoraggio delle deformazioni del suolo dallo spazio, trovando applicazioni in diversi settori legati alla gestione dei rischi naturali, con particolare attenzione al controllo di frane, deformazioni del terreno e infrastrutture.
Vai alle altre notizie in evidenza
Premio Young Investigators a Mariateresa Allocca, ricercatrice dell’IREA-CNR
Nell'ambito del 5° World Congress on Electroporation & Pulsed Electric Fields in Biology, Medicine, Food and Environmental Technologies, che si è tenuto a Roma dal 15 al 19 Settembre 2024, la Dott.ssa Mariateresa Allocca, ricercatrice TD presso l'IREA di Napoli, ha ricevuto il terzo premio nella categoria Basic Science nell’ambito della Young Investigator Competition riservata a giovani ricercatori under 35.
Il poster presentato, dal titolo "Reversible and irreversible electroporation mechanisms: an in vitro study on two pancreatic cancer cell models" (autori: Mariateresa Allocca, Luigi Sapio, Anna Sannino, Olga Zeni, Maria Rosaria Scarfì, Stefania Romeo), tratta lo studio del fenomeno dell’elettroporazione reversibile ed irreversibile in due linee cellulari di cancro al pancreas. L’elettroporazione è una tecnica che sfrutta l’applicazione di impulsi elettrici di alta tensione e durate nel range dei microsecondi per indurre la permeabilizzazione reversibile di tessuti tumorali e veicolare farmaci all’interno degli stessi. In condizioni di impulso particolarmente intense, si ottiene la permeabilizzazione irreversibile che ha potenziali applicazioni nell’ablazione di tessuti tumorali anche in assenza di farmaci. Benchè l’elettroporazione reversibile sia già utilizzata in ambito oncologico per potenziare l’azione citotossica di chemioterapici (elettrochemioterapia) in varie tipologie di tumori, la sua efficacia ed applicabilità sono ancora limitate da una non completa conoscenza dei meccanismi alla base. D’altra parte, essa si presenta come alternativa alle terapie antitumorali standard (chemioterapia, rimozione chirurgica) per i tumori che presentano resistenza ai farmaci o gravi complicanze in caso di resezione chirurgica, quale è il caso del tumore al pancreas.
Il poster presentato dalla Dott.ssa Allocca ha l’obiettivo di individuare le condizioni di esposizione reversibili ed irreversibili e studiare i meccanismi cellulari e molecolari dell’induzione di morte in cellule di adenocarcioma duttale pancreatico, una delle forme più aggressive di questo tumore, con lo scopo finale di contribuire all’ottimizzazione delle applicazioni di questa tecnica.
I risultati presentati da Mariateresa Allocca si inquadrano nell’ambito del progetto DEEPEST (Digging into rEversible and irreversible ElectroPoration: in vitro and in silico multiphysical analyses on cEll modelS for cancer Treatment) finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (Bando PRIN 2022, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), European Union – NextGenerationEU), di cui l’IREA è coordinatore nazionale.
Vai alle altre notizie in evidenza
Una nuova interpretazione degli strati superficiali del sottosuolo di Marte grazie alle immagini tomografiche ottenute dai dati del georadar installato sul rover Zhurong
Una nuova interpretazione del sottosuolo marziano nella regione di Utopia Planitia è oggetto di un articolo pubblicato su IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing, frutto della collaborazione dell’IREA-CNR con il Key Laboratory of Lunar and Deep Space Exploration, National Astronomical Observatories, Chinese Academy of Sciences.
Nel luglio 2020 è stata lanciata la prima missione cinese Tianwen-1 per l’esplorazione di Marte, che nel maggio 2021 ha visto l’atterraggio di un lander e di un rover nella regione meridionale di Utopia Planitia. Tra gli strumenti a bordo del rover Zhurong figura il Subsurface Penetrating Radar (RoSPR), il primo georadar a multipolarizzazione impiegato per esplorare il sottosuolo marziano. Questo radar opera in due bande di frequenza: la bassa (15-95 MHz) e l’alta (450-2150 MHz), sfruttando la capacità delle onde elettromagnetiche di penetrare materiali opachi e fornire informazioni sui target sepolti mediante il principio della diffusione elettromagnetica.
L’analisi si è concentrata sui dati radar a bassa frequenza raccolti lungo un percorso di circa 1840 m, coperto dal rover in 325 giorni marziani (sols). I dati sono stati elaborati tramite una strategia a due fasi: una prima fase di filtraggio per ridurre gli artefatti nei radargrammi e, successivamente, utilizzando una tecnica di inversione tomografica sviluppata presso i laboratori del’IREA-CNR, che ha permesso di ottenere immagini dettagliate del sottosuolo marziano fornendo informazioni sulla presenza, posizione e geometria approssimativa degli oggetti sepolti.
Le immagini tomografiche hanno rivelato una complessa stratigrafia del sistema suolo/sottosuolo marziano composta da tre distinti strati fino a una profondità massima di circa 40 m. Il primo strato, di uno spessore variabile da 5 ad 8 m, è costituito dalla regolite marziana, un materiale altamente poroso e omogeneo prodotto da impatti meteorici e processi atmosferici ed eolici. Il secondo strato, spesso 2-3 m, mostra discontinuità trasversali e un’assenza di riflessioni elettromagnetiche, suggerendo la presenza di un materiale fine e relativamente uniforme. Segue uno strato con uno spessore di 15-25 m che si distingue per forti riflessioni radar, indicative di un conglomerato con blocchi rocciosi a scala metrica.
La sequenza stratigrafica, con una diminuzione della dimensione dei grani verso l’alto, suggerisce una storia di processi atmosferici a lungo termine, impatti ripetuti ed eventi alluvionali. Durante un’antica fase di inondazione, la forte capacità di trasporto delle acque ha depositato materiali eterogenei e a grana grossa. Successivamente, con la diminuzione del volume d’acqua, si è attenuata la competenza dei flussi idrici superficiali e conseguentemente solo i materiali più fini sono stati trasportati e depositati nel secondo strato.

RoSPR LF data. (a) e (b) Radargrammi dopo il primo passo della procedura di elaborazione. (c) e (d) Immagini tomografiche corrispondenti ai radargrammi (a) e (b). Le immagini tomografiche mostrano le strutture sepolte dove il “rosso” indica le strutture con la risposta più forte in termini di segnali radar retrodiffusi. L’asse-x denota la distanza percorsa dal rover, mentre l’asse y denota la profondità del sottosuolo. Le tre line tratteggiate rappresentano il passaggio fra i tre strati
Vai alle altre notizie in evidenza
Visita al CNR-IREA del Rappresentante ONU per la Riduzione del Rischio di Catastrofi
Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Catastrofi (UNDRR), dott. Kamal Kishore, ha visitato il 22 gennaio scorso il CNR-IREA, insieme all’ing. Luca Rossi di UNDRR e alla dott.ssa Chiara Cardaci in rappresentanza del Dipartimento di Protezione Civile (DPC).
Scopo della visita è stato illustrare il contributo che il CNR-IREA, in qualità di Centro di Competenza a supporto del DPC, fornisce al Servizio Nazionale di Protezione Civile in campo sismico e vulcanico grazie all’utilizzo di tecniche di interferometria radar satellitare, con particolare attenzione al quadro complessivo delle attività di monitoraggio di un territorio complesso quale l'area Flegrea.
Nel corso dell’incontro è stato brevemente illustrato al dott. Kishore ed all’ing. Rossi il principio di funzionamento dell’Interferometria SAR Differenziale e della tecnica P-SBAS, messa a punto dai ricercatori dell’IREA, che consente un monitoraggio delle deformazioni nel tempo. E’ stato poi presentato il servizio per la generazione automatica di mappe di spostamento del suolo implementato dall’IREA, che l’Istituto offre al Dipartimento di Protezione Civile a seguito dei maggiori sismi relativi al territorio nazionale, e la sua estensione per analisi di terremoti alla scala mondiale, i cui risultati sono liberamente accessibili online tramite l’infrastruttura di ricerca europea EPOS. Infine, è stata diffusamente presentata l’attività che l’IREA svolge a supporto del DPC per il monitoraggio dei principali vulcani attivi italiani, tra cui, in particolare, i Campi Flegrei.
Con riferimento alla crisi bradisismica in atto, è stato mostrato come l’IREA fornisca periodicamente al DPC e presenti alla Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi mappe e serie temporali di spostamento del suolo e dell’ambiente costruito dell’area. Queste informazioni, assieme alle osservazioni effettuate dall’INGV e dagli altri Centri di Competenza, consentono un monitoraggio continuo nel tempo e su larga scala dell’area.
Il dott. Kishore e l’ing. Rossi hanno mostrato grande interesse per le attività illustrate, ponendo diverse domande a riguardo e alimentando, anche grazie al contributo della dott.ssa Cardaci, una discussione che è stata molto fruttuosa.
Questa visita conferma l'importanza della cooperazione internazionale nella gestione del rischio di catastrofi e mette in luce il valore della ricerca scientifica avanzata come strumento essenziale per proteggere le comunità vulnerabili e costruire un futuro più sicuro per tutti.
Vai alle altre notizie in evidenza
Biodiversità e transdisciplinarità: il progetto "RiViVe" premiato al Forum nazionale della biodiversità

Il progetto RiViVe – Perspectives for rethinking biodiversity in a transdisciplinary and collaborative way ha conquistato il premio come miglior poster nella categoria "Ricerche collaborative NBFC" durante il Forum nazionale della biodiversità, tenutosi lo scorso maggio all’Università di Milano-Bicocca. Selezionato tra oltre 250 contributi, il poster è stato premiato dagli spoke leader del National Biodiversity Future Center (NBFC) per la qualità scientifica, l’efficacia comunicativa e l’impatto visivo.
RiViVe, ideato nell’ambito dello Spoke 7 del NBFC e coordinato da CNR-IREA, propone un approccio innovativo e transdisciplinare alla biodiversità, mettendo in dialogo ecologi, artisti, antropologi, scienziati sociali e comunità locali. L’obiettivo è superare i confini tra discipline e costruire conoscenze condivise, radicate nei territori e nei loro saperi, per affrontare in modo collaborativo le sfide connesse alla perdita di biodiversità ma anche, e soprattutto, di valorizzazione della sua ricchezza.
La prima edizione del Laboratorio Residenziale “RiViVe – Ripensare la diversità del vivente” si terrà dal 13 al 18 ottobre 2025 a Collelongo (L’Aquila), nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: una cornice di straordinaria ricchezza ecologica e uno dei siti della Rete di Ricerca Ecologica a Lungo Termine (LTER Italia). Collelongo è un territorio vivo, custode di antiche faggete e saperi locali, ideale per ospitare percorsi di ricerca e formazione basati sull’integrazione tra saperi scientifici, culturali e locali.
Con oltre 80 candidature già ricevute, RiViVe si prepara a diventare un progetto pilota del “Biodiversity Gateway”, che sarà anche parte dell’eredità del NFBC dopo il 2026, e a dare vita a una rete diffusa di Ambassadors pronti a promuovere consapevolezza ecologica, attivismo e ricerca responsabile.
Un’occasione unica per contribuire alla costruzione di un futuro in cui scienza e società si incontrano davvero.
Oltre a IREA, che coordina la proposta, partecipano al processo co-creativo di RiViVe altri istituti CNR (IBE, IRSA, ISMAR), la Rete LTER Italia ed altri Enti: Fondazione Pianpicollo Selvatico ETS; Associazione Nazionale Musei Scientifici; Gruppo Educazione Musei Scientifici; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Università Ca’ Foscari di Venezia – Centre for Environmental Humanities (Centro NICHE).
Gli autori del poster premiato: Alba L’Astorina (CNR – IREA), Amelia De Lazzari e Alessandra Pugnetti (CNR – ISMAR), Diego Fontaneto (CNR - IRSA), Giorgio Matteucci e Nicola Vuolo (CNR – IBE), Alice Benessia, Andrea Caretto e Raffaella Spagna (Pianpicollo Selvatico), Nicola Margnelli (ANMS - Uni Roma Torvergata), Roberta Raffaetà (Università Ca’ Foscari di Venezia-Centro NICHE), Alessandro Campanaro e Alice Lenzi (CREA).
Vai alle altre notizie in evidenza
Campi elettromagnetici e applicazioni biomediche: disponibile il nuovo Special Issue di Bioengineering curato da Stefania Romeo e Anna Sannino
È stato recentemente pubblicato il volume stampato dello Special Issue intitolato “Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields in Biology and Medicine: From Mechanisms to Biomedical Applications: 2nd Edition”, edito dalla rivista scientifica internazionale Bioengineering (MDPI).
Il numero speciale raccoglie 14 articoli scientifici, selezionati attraverso peer review, focalizzati in particolare sulle applicazioni terapeutiche e diagnostiche dei campi elettromagnetici (CEM). I contributi offrono una panoramica dell'ampio spettro di applicazioni consolidate e potenziali dell'elettromagnetismo in campo biomedico.
Lo Special Issue è stato curato, in qualità di Guest Editors, dalla Dott.ssa Stefania Romeo e dalla Dott.ssa Anna Sannino, ricercatrici del CNR-IREA. Nell’editorial introduttivo le curatrici presentano diversi approcci rivolti al miglioramento di aspetti tecnici specifici legati allo sviluppo di tecnologie basate sui CEM, che spaziano da studi in vitro e sull'uomo, alla modellazione numerica per l'ottimizzazione di tecniche diagnostiche o terapeutiche. Nel complesso, il volume presenta una overview delle applicazioni attuali e future dell'elettromagnetismo nel settore biomedico quali neurostimolazione, terapia del cancro, rigenerazione tissutale, trattamento del dolore e diagnostica non invasiva.
Il lavoro editoriale e di ricerca delle due curatrici si inserisce nel quadro delle attività del CNR-IREA nell’ambito dello studio dell’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi biologici.
Visto il successo di questa seconda edizione, la rivista ha avviato la 3rd Edition dello Special Issue, attualmente aperta alla sottomissione di nuovi contributi. Anche per questa nuova edizione, le Dott.sse Romeo e Sannino sono state confermate nel ruolo di Guest Editors.
La call for papers è consultabile al link: https://www.mdpi.com/journal/bioengineering/special_issues/22Z19R6U62#editors
Scadenza per l'invio dei manoscritti: 31 dicembre 2025.
Il volume dello Special Issue è consultabile al seguente link: https://www.mdpi.com/books/reprint/11246
Vai alle altre notizie in evidenza
L’IREA partecipa alla Notte Europea dei Ricercatori 2025
Anche quest’anno l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) del CNR sarà protagonista della Notte Europea dei Ricercatori, in programma il 26 settembre 2025 a Napoli nell’ambito delle attività coordinate dalla rete CNR - CREO (Campania Rete Outreach).
Due le proposte che le ricercatrici e i ricercatori dell’IREA porteranno in piazza per incontrare il pubblico e raccontare da vicino le loro attività di ricerca:
• Monitorare la Terra dallo spazio per prevenire i rischi naturali
Grazie ai sensori radar montati su satelliti e a tecniche avanzate di analisi dei dati, è possibile osservare il nostro pianeta dall’alto e rilevare anche minime deformazioni del suolo. Queste tecnologie permettono di monitorare terremoti, frane ed eruzioni vulcaniche, fornendo informazioni cruciali per la prevenzione e la gestione dei rischi naturali. I ricercatori dell’IREA mostreranno come questi strumenti consentano di controllare in continuo le aree sismiche e di sorvegliare i principali vulcani italiani – dai Campi Flegrei all’Etna, dal Vesuvio allo Stromboli.
• Conoscere i campi elettromagnetici: rischi per la salute ed applicazioni biomedicali
Le onde elettromagnetiche fanno parte della nostra vita quotidiana, ma spesso suscitano interrogativi e preoccupazioni. L’IREA studia da decenni i possibili effetti biologici dei campi elettromagnetici non ionizzanti (come quelli prodotti da Wi-Fi, linee elettriche e 5G), valutando i rischi per la salute e analizzando la letteratura scientifica internazionale. Ma i campi elettromagnetici possono anche diventare strumenti preziosi per la medicina: un esempio è l’elettroporazione, usata come terapia innovativa contro alcune forme tumorali.
Durante la serata, i visitatori potranno esplorare queste due facce della ricerca e discuterne direttamente con i ricercatori. Con attività interattive, laboratori e momenti di dialogo con il pubblico, l’IREA offrirà un’occasione unica per avvicinarsi al mondo della ricerca scientifica, comprendere meglio le sfide ambientali e tecnologiche del presente e scoprire come la scienza contribuisca concretamente alla sicurezza e al benessere delle persone.
La proposta rientra nella più ampia programmazione del progetto STREETS (Science, Technology and Research for Ethical Engagement Translated in Society), di cui CNR-CREO è partner. Coordinato dall’Università degli studi di Napoli Federico II, STREETS è un progetto multidisciplinare e intersettoriale che, calandosi nella realtà quotidiana e per le “strade” della Campania e del Lazio Meridionale, pone come obiettivo la diffusione della cultura e il racconto dell’impegno, dell’ingegno e della passione dei ricercatori.
Il programma completo è on line a questo link
Dove: Napoli, Piazza Municipio
Quando: 26 settembre 2026, ore 18:00 - 23:00
L’IREA partecipa alla Settimana Nazionale della Protezione Civile con un evento dedicato ai Campi Flegrei
Dal 5 al 13 ottobre 2025 si svolge la Settimana Nazionale della Protezione Civile, iniziativa promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione e della resilienza, sensibilizzare i cittadini sui rischi presenti sul territorio e favorire la partecipazione attiva della comunità nella riduzione del rischio.
Anche l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA-CNR) partecipa all’edizione di quest’anno con l’evento “La Scienza per la prevenzione in protezione civile – Analisi in situ e satellitari a supporto del sistema di monitoraggio dei Campi Flegrei: il contributo del CNR”, in programma il 9 ottobre 2025 dalle 15:00 alle 18:00.
L’incontro, che si svolgerà in modalità pubblica online (qui il link per partecipare), intende mettere in evidenza il ruolo delle attività scientifiche e tecnologiche a supporto delle politiche di prevenzione. In particolare, saranno presentate le attività di ricerca e le tecnologie sviluppate da IREA a supporto del Sistema Nazionale di Protezione Civile, con un focus sul monitoraggio delle deformazioni del suolo tramite tecniche radar satellitari.
Dopo i saluti istituzionali di Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, e di Fabio Ciciliano, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, interverrà Francesco Petracchini, Direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR, con un’introduzione ai lavori.
Seguiranno i contributi scientifici dei ricercatori del CNR:
• Chiara Varone (CNR-IGAG), Il contributo della microzonazione sismica alla mitigazione del rischio nell’ambiente urbano
• Vincenzo Lapenna (CNR-IMAA), Tomografie geoelettriche multi-risoluzione per lo studio del sottosuolo in aree urbane
• Francesco Casu (CNR-IREA), Monitoraggio degli spostamenti del suolo tramite tecniche radar satellitari
L’IREA di Milano ospita la XII AIT International Conference: ricerca e innovazione per un futuro sostenibile
Dal 12 al 14 novembre 2025 l’Area di Ricerca “AdRMi1” del CNR a Milano ospiterà la XII AIT International Conference – “Smart Earth Observation for a Sustainable Future”.
Organizzato dall’Associazione Italiana di Telerilevamento (AIT) e dal CNR-IREA, l’evento riunirà ricercatori, professionisti, istituzioni e studenti per discutere le più recenti innovazioni nel campo dell’Osservazione della Terra e delle sue applicazioni per la sostenibilità ambientale.
Nel corso delle tre giornate saranno affrontati temi quali il monitoraggio quasi in tempo reale delle risorse naturali, l’analisi degli impatti climatici e antropici, la prevenzione dei rischi naturali, l’integrazione di dati provenienti da sensori terrestri, droni e costellazioni satellitari, l’uso dell’intelligenza artificiale e la citizen science.
Nell’ambito della conferenza, giovedì 13 novembre alle ore 19:30 presso l’auditorium Stefano Cerri, si terrà un evento di divulgazione scientifica sul rischio vulcanico.
La serata proporrà lo spettacolo di Vincenzo De Novellis, primo ricercatore dell'IREA, e il Maestro Lello Somma “Dottò, ma quando scoppia il Vesuvio? Il Nuovo Grand Tour”, un racconto di divulgazione scientifica che intreccia linguaggio teatrale, immagini e musica per affrontare con ironia e rigore il tema del rischio vulcanico e del rapporto tra scienza e società. Un’occasione speciale, all’interno della conferenza, per scoprire come la ricerca scientifica possa dialogare con l’arte e con i cittadini, contribuendo alla consapevolezza e alla sicurezza collettiva.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito della conferenza.
A questo link il programma completo dell’evento.
Vai alle altre notizie in evidenza




