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Premio Barzilai a Roberta Palmeri, ricercatrice dell’Irea-Cnr
Nel corso della XXIV Riunione Nazione di Elettromagnetismo (RiNEm), tenutasi a Catania dal 18 al 21 Settembre 2022, Roberta Palmeri, ricercatrice presso l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha ricevuto il Premio Barzilai, il prestigioso riconoscimento conferito dalla SIEm (Società Italiana di Elettromagnetismo) al migliore lavoro proposto alla Riunione da giovani ricercatori di età inferiore ai 35 anni.
Il premio è stato assegnato per il lavoro dal titolo A new phaseless and sparsity-promoting approach to array faults diagnosis from near-field measurements , in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università della Calabria, nel quale si propone un nuovo approccio per la diagnostica di guasti in schiere di antenne da misure di sola intensità del campo radiato in zona vicina.
Il metodo proposto, che sfrutta il paradigma del Compressive Sensing per la riduzione del numero di misure necessarie a rilevare la presenza e la collocazione dei guasti, è stato validato anche sperimentalmente per la rilevazione di guasti on-off su un array lineare.
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Gli eventi sismici in Turchia del 6 Febbraio 2023: prime analisi radar satellitari delle deformazioni del suolo basate sull’elaborazione automatica di immagini Sentinel-1
A seguito dei due eventi sismici del 6 febbraio 2023 che hanno sconvolto il Sud-Est della Turchia ed il Nord della Siria provocando decine di migliaia di vittime e causando danni incalcolabili, un team di ricercatori della sede di Napoli dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR) ha rilevato il campo di deformazione superficiale da essi indotto applicando la tecnica della Interferometria SAR Differenziale (DInSAR). Ciò è stato possibile grazie ad un sistema sviluppato dall’IREA-CNR nell’ambito delle attività dell’infrastruttura di ricerca Europea EPOS (European Plate Observing System) per lo studio della Terra solida. Tale sistema permette di generare prodotti DInSAR in maniera automatica a seguito di eventi sismici di particolare rilevanza.
In particolare, è stato generato un interferogramma del sisma (co-sismico, vedi Figura) analizzando le immagini radar del sensore Europeo Sentinel-1A che opera alla lunghezza d’onda di circa 5.6 cm nella banda C delle microonde. Le immagini sono state acquisite il 28 Gennaio ed il 9 Febbraio 2023. A ciascuna “frangia” dell’interferogramma in Figura, ossia ad ogni ciclo di colore, corrisponde uno spostamento nella linea di vista del sensore (denominata LOS, acronimo dell’inglese “line of sight”) di circa 2.8 cm, pari alla metà della lunghezza d’onda utilizzata. L’area investigata si estende per 130.000 Km2 di cui circa 35.000 sono affetti da significativi fenomeni deformativi testimoniati dalla presenza di frange interferometriche che in molte zone sono estremamente fitte (vedi lo zoom in Figura) a causa degli spostamenti, anche di vari metri, causati dagli eventi sismici.
Nei prossimi giorni sono attese nuove immagini del sensore Sentinel-1A, riprese da differenti orbite, che permetteranno ulteriori analisi. Inoltre, una serie di acquisizioni di immagini radar effettuate dai sensori radar della costellazione argentina SAOCOM-1, operante nella banda L delle microonde con circa 23 cm di lunghezza d’onda, sono già state programmate in collaborazione con le Agenzie Spaziali Italiana e Argentina. Esse consentiranno di estendere ulteriormente i risultati ottenuti grazie alle analisi basate sui dati Sentinel-1A.
I risultati generati saranno resi disponibili attraverso il portale EPOS
I dati Sentinel-1 sono stati forniti attraverso il programma Europeo Copernicus
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Pubblicata l’Opinione della Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks sui possibili rischi da esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza
Il dibattito sui potenziali effetti sulla salute dovuti all’esposizione ai campi elettromagnetici non ionizzanti è sempre più acceso, soprattutto negli ultimi anni a seguito della introduzione della tecnologia 5G che porterà a un aumento della velocità e a un’ottimizzazione delle prestazioni di internet nonché a nuove esperienze di connessione per gli utenti.
Per poter sfruttare al meglio la grande quantità di dati sperimentali disponibili nella letteratura scientifica e fornire evidenza dei possibili effetti sulla salute, negli ultimi anni si sta delineando un nuovo approccio che impiega le revisioni sistematiche dei lavori pubblicati che prevedono che prevedono una dettagliata pianificazione delle strategie di ricerca bibliografica, identificazione e analisi dei dati in modo da minimizzare gli errori nella valutazione e sintesi degli studi rispetto a un particolare argomento di ricerca.
In questo ambito il gruppo di lavoro sui campi elettromagnetici a radiofrequenza del Comitato Scientifico per la Salute, l'Ambiente e i Rischi Emergenti della Commissione Europea (SCHEER - Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks), a cui ha partecipato in qualità di esperto esterno Olga Zeni primo ricercatore dell’IREA, ha concluso il suo lavoro di valutazione delle evidenze scientifiche sugli effetti dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (100 kHz - 300 GHz) emerse dai lavori pubblicati dal 2015 ad oggi.
Sulla base di questa ampia opera di revisione il gruppo di lavoro non ha individuato evidenze di effetti avversi sulla salute derivanti da esposizioni a breve e lungo termine a campi elettromagnetici a radiofrequenza a livelli inferiori ai limiti di esposizione fissati dalla normativa europea.
Lo SCHEER sostiene tuttavia la necessità di una revisione tecnica degli allegati della raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio e della direttiva 2013/35/UE per quanto riguarda i campi elettromagnetici a radiofrequenza poiché è necessario riconoscere le grandezze dosimetriche di recente introduzione e stabilirne i limiti.
La luce del passato illumina il futuro – Ottica e Fotonica nel CNR
Il 16 maggio, anniversario della realizzazione del primo laser al mondo da parte di T.H. Maiman nel 1960, si celebra la Giornata Internazionale della Luce, proclamata a partire dal 2015 dall'UNESCO con l'obiettivo di promuovere il ruolo centrale della luce e delle tecnologie basate su di essa nella scienza, nella cultura, nell'educazione e nello sviluppo economico sostenibile.
La Comunità Europea riconosce come tecnologie abilitanti fondamentali quelle basate sulla luce per realizzare gli obiettivi sostenibili d’interesse generale per l’ambiente, la cura e il benessere della popolazione. Per questo motivo, alcuni tra i principali poli di ricerca del CNR (Trento, Trieste, Milano, Firenze, Napoli, Lecce), in collaborazione e con il patrocinio della Società Italiana di Ottica e Fotonica (SIOF), hanno organizzato un evento di divulgazione in contemporanea, diffuso sul territorio nazionale da nord a sud, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni locali alla conoscenza delle innumerevoli possibilità offerte dalle tecnologie basate sulla luce e sviluppate nei laboratori delle sedi CNR e celebrare la storia dell’ottica e della fotonica nel centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Presso l’Area di Ricerca Napoli 1, in particolare, i ricercatori degli Istituti del CNR che operano in questo settore in area partenopea, l’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti “E. Caianiello” (ISASI), l’Istituto Nazionale di Ottica (INO), l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) e l’Istituto di Endocrinologia ed Oncologia Sperimentale “G. Salvatore” (IEOS), racconteranno le loro recenti ricerche mostrando come l’ottica e la fotonica trovino applicazione e stiano trasformando numerosi campi quali le telecomunicazioni, la medicina, il monitoraggio ambientale, la biomimetica, i beni culturali.
Tali Istituti sono stati sempre molto attivi nel campo dell’ottica e della fotonica, proponendo studi innovativi che hanno avuto negli anni notevole impatto sulla società.
La mattinata si concluderà con la premiazione del concorso fotografico sul tema “La luce del passato illumina il futuro”, che presenterà scatti inediti sulla bellezza della luce nella quotidianità. Il vincitore riceverà un simbolico premio, ovviamente di natura scientifica.
Vedi il programma della giornata
INIZIO 16 Mag 2023 ore 09:30
FINE 16 Mag 2023 ore 12:00
DOVE Via Pietro Castellino, 111, Napoli NA
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A Napoli il terzo meeting del progetto NextGEM per la valutazione degli effetti sulla salute delle tecnologie 5G
Si sono appena conclusi il terzo Plenary Meeting ed il secondo Technical Workshop del progetto NextGEM (Next Generation Integrated Sensing and Analytical System for Monitoring and Assessing Radiofrequency Electromagnetic Field Exposure and Health), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, che vede coinvolto il gruppo di Bioelettromagnetismo dell’IREA.
I due incontri, tenutisi a Napoli il 9 e il 10 maggio presso la sede del CNR-STEMS, sono stati l’occasione per presentare le attività svolte finora nell’ambito del progetto e sviluppare ulteriormente sinergie tra i partners delle 20 istituzioni coinvolte per il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Scopo di NextGEM è sviluppare linee guida per i cittadini e le autorità pubbliche riguardo l’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) e fornire un accesso rapido e affidabile alle conoscenze scientifiche rilevanti sull’argomento. L’adozione di nuove tecnologie per le telecomunicazioni, quali il 5G, richiede infatti studi approfonditi e l’aggiornamento delle evidenze scientifiche sui potenziali rischi per la salute dei campi elettromagnetici.
Il progetto NextGEM risponde a questa esigenza combinando la dimensione di ricerca scientifica con quella più propriamente tecnologica. La prima è volta a una stima degli effetti dell’esposizione ai CEM attraverso studi sperimentali sull’uomo, su piccoli organismi e su cellule in coltura. La seconda è volta alla definizione di metodologie e criteri di qualità per la valutazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici, i rischi per la salute ed i meccanismi di interazione.
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Premio IEEE-GRS29-Italy 2022 alla tesi di dottorato svolta all’IREA da Davide Palmisano
Lo scorso 2 marzo si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio tesi IEEE-GRS29-Italy 2022. Il concorso, organizzato anche quest’anno congiuntamente dai Chapter IEEE Geoscience Remote Sensing Central-North Italy (GRS29-CNI) e South Italy (GRS29-SI), ha visto la premiazione delle tre migliori tesi di dottorato e delle tre migliori tesi di laurea magistrale su tematiche di geoscienze e telerilevamento discusse nel periodo dal 1° giugno 2021 al 31 maggio 2022. Tra i candidati di quest’anno, è risultato vincitore Davide Palmisano, assegnista di ricerca presso la sede IREA di Bari, per la tesi di dottorato dal titolo “Time series analysis of synthetic aperture radar data for surface soil moisture retrieval at high resolution”, svolta presso l'IREA e discussa all’Università di Roma Sapienza nel febbraio 2022.
La tesi svolta da Davide ha investigato l’utilizzo di dati radar ad apertura sintetica (SAR) ad alta densità temporale per la stima di umidità superficiale del suolo ad alta risoluzione spaziale. Questa tematica riveste grande interesse scientifico ed applicativo perché contribuisce a migliorare la comprensione del ciclo idrologico e a sostenere applicazioni quali, per esempio, le previsioni meteorologiche e il monitoraggio del rischio legato alle inondazioni e siccità.
La tesi si sviluppa su tre approfondimenti tematici. Il primo riguarda la stima dell’umidità del suolo su superfici agricole attraverso i dati SAR della missione Europea Sentinel-1 acquisiti ad alto angolo di incidenza (maggiore di 40 gradi). L’angolo di incidenza è uno dei parametri che modula la sensibilità dei dati SAR al livello di umidità del suolo. L’attività di Davide in questo contesto è consistita in uno studio sperimentale atto a quantificare la stima dell’umidità del suolo in funzione dell’angolo di incidenza e del tipo di coltura agricola. L’analisi di sensibilità all’umidità è stata ulteriormente investigata nel contesto del progetto internazionale finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) “SARSense”, organizzato in preparazione della futura missione “ROSE-L”. In questo ambito, Davide ha partecipato alle attività di raccolta ed analisi dei dati della campagna di misure svoltasi sul sito di Selhausen (Germania).
Il secondo aspetto sul quale si è focalizzata la tesi ha riguardato lo sviluppo di una metodologia per la stima di umidità del suolo basata sull’integrazione di informazione SAR di fase ed intensità. La motivazione è la nuova e crescente disponibilità di serie ad alta densità temporale di dati SAR, la quale rende possibile lo sviluppo di approcci di integrazione di dati SAR coerenti ed incoerenti.
Un terzo pilastro dello studio ha riguardato la quantificazione dell’accuratezza dei prodotti SAR di umidità del suolo attraverso misure in situ. In tutto il mondo sono presenti delle reti idrologiche che acquisiscono con continuità temporale la umidità del suolo in situ, la quale viene utilizzata per effettuare la validazione delle misure derivate da satellite. Con la disponibilità di nuove costellazioni SAR, vari prodotti di umidità del suolo saranno probabilmente disponibili su larga scala e con continuità temporale. Davide ha investigato aspetti legati allo sviluppo di protocolli di validazione adatti al prodotto SAR, caratterizzato da un’alta risoluzione spaziale.
Attualmente Davide sta continuando la sua attività di ricerca nell’ambito del telerilevamento SAR per la stima di parametri biofisici del suolo.
Sinistra: esempio di mappa di umidità superficiale del suolo (SSM) a ~100 m di risoluzione derivata dall’algoritmo SMOSAR (Soil MOisture retrieval from multi-temporal SAR data). L’immagine rappresenta la stima di SSM all’interno delle parcelle agricole (riportate in nero) di un’area della regione spagnola della Castilla y León, alla data del 17 giugno 2021. Destra: mappa di SSM su un’area più estesa. La regione della Castilla y León è riportata in rosso in alto a sinistra.
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“LIFE IN SCIENCE”. Storie, opinioni e consigli per una nuova generazione di scienziati e scienziate
Il 5 aprile 2023, presso la sala Expo dell’Area della Ricerca di Milano, via Corti 12, si terrà l’incontro per la presentazione del volume pubblicato da Springer: “Life in Science - Stories, Opinions and Advice for a New Generation of Scientists”, editors Diego Breviario e Jack A. Tuszynski.
Il volume raccoglie storie, riflessioni e consigli scritti da ventidue esperti ed esperte in vari settori di indagine scientifica. Tra gli autori, che affrontano la questione di cosa significhi fare scienza e quali atteggiamenti e pratiche lavorative che si sono dimostrate efficaci e gratificanti, è presente anche la ricercatrice Gloria Bordogna, Dirigente di Ricerca presso la sede IREA di Milano. L’evento offrirà ai partecipanti l’occasione per conoscere e interloquire dal vivo con alcuni delle autrici e degli autori presenti in sala.
Il libro è rivolto in particolare alle nuove generazioni, ai giovani che sono attratti dalla scienza, che stanno già intraprendendo gli studi universitari o che stanno considerando di fare della scienza la loro professione. Ma si rivela interessante anche per gli scienziati all'inizio della carriera che stanno cercando la loro strada migliore per il successo o per coloro che già da tempo la esercitano.
Springer ha dato spazio a scienziati e scienziate esperti in vari ambiti per descrivere la loro inclinazione originale, come quella disposizione soggettiva ha trovato la sua espressione nel loro modo di fare scienza, se le loro aspettative sono state soddisfatte e quali risultati possono rivendicare. Ma non si limita al successo: gli autori condividono anche i dettagli dei limiti e dei fallimenti che hanno incontrato. Ultimo, ma non meno importante, descrivono come vedono la scienza ora, come pensano che sarà nel prossimo futuro e quali consigli darebbero ai loro colleghi molto più giovani.
L’autrice e ricercatrice Gloria Bordogna, che in IREA si occupata di metodi per la rappresentazione di contenuti testuali, di linguaggi di interrogazione flessibili, di metodi di analisi di informazioni testuali e geografiche su Web e nelle reti sociali, durante l’evento del 5 aprile, ci parlerà del suo contributo al volume: “Ciò che conta davvero non è solo sapere "cosa", "dove" e "quando", ma anche sapere "come"”.
Interverranno: Yaroslav Blume, National Academy of Sciences of Ukraine; Gloria Bordogna, CNR-IREA; Diego Breviario, CNR-IBBA; Piergiuseppe De Berardinis, CNR-IBBC, Roberto Defez, CNR-IBBR, Ajay Kholi, IRRI Philippines; Patrizia Lavia, CNR-IBPM; Fiorella Lo Schiavo, Università degli studi di Padova; Enzo Martegani, Università di Milano Bicocca; Peter Nick, Karlsruhe Institute of Technology; Alfonsina Ramundo Orlando, CNR-IFT; Sara Patterson, Wisconsin University; Giuditta Perozzi, Cooperazione Internazionale Ministero Affari Esteri Italia; Paolo Plevani, Università di Milano, Giuliana Rubbia, INGV; Alessandro Vitale, CNR-IBBA
La partecipazione è gratuita previa prenotazione inviando email a:
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Gli iscritti eccedenti i posti in sala potranno seguire l’evento in live streaming.
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Le tecnologie spaziali e la space economy a Smau Napoli
Giovedì 14 dicembre alle 15:30 Riccardo Lanari, Dirigente di ricerca del CNR-IREA, prenderà parte al workshop “Le tecnologie dello spazio per l'ambiente e l'agricoltura” che si terrà nell'ambito di Smau Napoli, l’appuntamento di riferimento per tutte le imprese che vogliono avviare attività di sviluppo di prodotto e di processo entrando in contatto con i protagonisti dell’innovazione.
Le sfide presenti in ambito agritech e ambiente richiedono, infatti, tecnologie innovative in grado di offrire soluzioni adeguate per mitigare i rischi naturali e antropici e per favorire l’adattamento delle colture al cambiamento climatico. In quest’ottica i sistemi già in uso nello spazio si rivelano essenziali per aiutare i paesi ad affrontare emergenze e criticità del territorio. In questo ambito, Riccardo Lanari presenterà un contributo sull’utilizzo delle tecnologie radar satellitari per l’analisi ed il monitoraggio delle deformazioni del suolo e dell’ambiente costruito, con un focus sull’analisi dell’area napoletana e flegrea.
Alle 16.30, poi, Riccardo Lanari parteciparà al Tavolo di Lavoro "Space economy – Earth Observation". Il Tavolo, che vedrà anche la partecipazione di Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania, sarà un'occasione per presentare la community campana dedicata alla Space economy – Earth Observation, con importanti aggiornamenti sul lavoro realizzato nell’ambito del programma IRIDE, uno tra i più importanti programma spaziali europei per l'osservazione della Terra che sarà realizzato in Italia entro il 2026 con il supporto di ESA e ASI grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La costellazione IRIDE sarà basata su una serie di strumenti e tecnologie di rilevamento diverse, che spaziano dall’imaging a microonde (tramite Radar ad Apertura Sintetica, SAR) all’imaging ottico a varie risoluzioni spaziali e in diverse gamme di frequenza. La costellazione aiuterà il Dipartimento della Protezione Civile e altre amministrazioni a fronteggiare varie tipologie di emergenza: dalla siccità agli incendi, dal risparmio idrico in agricoltura alla sorveglianza sullo smaltimento dei rifiuti e degli scarichi inquinanti.
Tra i vari servizi che IRIDE offrirà agli utenti, attraverso l’elaborazione di dati di Osservazione della Terra da satellite, ci sono la mappatura e il monitoraggio dei movimenti del suolo e delle infrastrutture causati da eventi naturali, quali terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e fenomeni di subsidenza, o antropici, attività sulle quali i ricercatori dell’IREA sono impegnati da anni e hanno maturato consolidate competenze diventando Centro di Competenza per il Dipartimento della Protezione Civile per il monitoraggio delle deformazioni del suolo rilevate applicando tecniche Radar interferometriche satellitari.
Durante l’evento, che sarà moderato dalla giornalista di “Repubblica” Eleonora Chioda, Riccardo Lanari presenterà alcune delle attività svolte a supporto della realizzazione della componente osservativa della costellazione IRIDE basata su sistemi radar.
Smau Napoli si terrà il 14 e il 15 dicembre presso la Mostra d'Oltremare in Viale J. F. Kennedy, 54.
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Al via 100xCNR100, il gioco interattivo per navigare tra passato, presente e futuro del CNR
Inizia oggi “100xCNR100”, 100 domande per i 100 anni del CNR, il gioco online abbinato all’omonimo libro interattivo incentrato sulla storia del CNR e le sue ricerche.
Il progetto, realizzato dalla rete CREO-CNR (Campania Rete Outreach) in occasione del Centenario dell’istituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è partito ufficialmente il 14 novembre 2023 con la pubblicazione delle informazioni necessarie a risolvere gli enigmi. Nella stessa data l’iniziativa è stata presentata ad alcune scuole di Napoli e all’Ufficio Regionale Scolastico della Campania presso la Sala convegni dell’Area di Ricerca in via Pietro Castellino 111 a Napoli.
Il gioco propone 100 quiz online che potranno essere risolti usando le informazioni contenute in un libro interattivo che racconta la storia del CNR e di alcune delle sue figure più celebri, presenta la sua organizzazione e le ricerche in corso, in particolare negli istituti della rete campana che ha curato l’iniziativa di cui fa parte l’IREA.
Lo scopo è avvicinare il pubblico, soprattutto le nuove generazioni, al più grande ente di ricerca italiano che è stato in questi 100 anni il costante riferimento, nonché uno degli artefici, del progresso scientifico e tecnologico del Paese.
Tutti coloro che supereranno il gioco senza errori riceveranno un attestato e una menzione speciale sul sito di CREO. I tre solutori (singoli o squadre fino a 30 componenti) più veloci ad inviare il file di risultati senza errori saranno ospiti presso un’area di ricerca o un istituto della rete CREO a propria scelta tra quelli indicati sul sito, in una data da concordare.
Il libro interattivo, il gioco e le istruzioni per giocare sono raggiungibili all’indirizzo https://creo.na.cnr.it/100xCNR100.
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Quinta Scuola Nazionale Biosensori Ottici e Biofotonica
Si svolgerà nell’incantevole città di Lecce, dal 3 al 7 giugno 2024, la quinta edizione della “Scuola Nazionale di Biosensori Ottici e Biofotonica”, BiO&B.
BiO&B è un evento biennale organizzato dalla Società Italiana di Ottica e Fotonica (SIOF) per promuovere la formazione e la collaborazione di giovani ricercatori che lavorano nel campo del biosensing ottico e della biofotonica.
La scuola, che ha tra i suoi direttori Genni Testa dell'IREA-CNR e tra i membri dell’advisory board Romeo Bernini, è rivolta a un massimo di 35 studenti di dottorato, ricercatori e scienziati post-doc afferenti ad Università, enti pubblici di ricerca e laboratori privati.
I corsi faranno luce sui biosensori, svelando le ultime scoperte nel campo dei biorecettori e delle tecniche di immobilizzazione all'avanguardia, e su metodi ottici innovativi che sfruttano le interazioni fotone-materia biologica, con applicazioni di vasta portata che abbracciano la biomedicina, l’agroalimentare e le scienze ambientali.
La scadenza per l'iscrizione è il 03/04/2024.
Una delle attività di ricerca irea
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Sensori ottici ed optofluidici integrati
I sensori optofluidici rappresentano una recente innovazione nel campo della…