Soft computing

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VGI ghiacciai italianiComunemente con Big Data si intendono informazioni eterogenee multi sorgente non strutturate disponibili su Web caratterizzate da grandi volumi, grande velocità di cambiamento e grande varietà semantica.
Lo studio della relazione tra Big data e geografia è un argomento di interesse emergente.
La capacità di individuare, interpretare e analizzare big data, creati mediante l'uso di dispositivi mobili smart per segnalare, commentare o documentare con fotografie, video, ecc., eventi critici ambientali di cui gli autori sono stati testimoni, può rivelarsi di grande aiuto in varie situazioni: per prevenire eventi catastrofici, per monitorare il territorio, per pianificare opere di mitigazione e l'allocazione di risorse durante le emergenze e per salvaguardare la sicurezza della popolazione.
Tali informazioni contengono spesso contenuto geografico esplicito, codificato da coordinate GPS, o implicito, espresso da nomi di entità geografiche nel testo, e sono spesso create e condivise su Web mediante applicazioni sociali quali Tweeter, Facebook o mediante applicazioni specifiche per la creazione di informazione geografica quali Foursquare, Ushaiidi, ecc.
La loro gestione richiede l'applicazione di tecniche proprie di varie discipline quali l'Information Retrieval di documenti testuali per la ricerca, l'analisi lessicale e la rappresentazione del contenuto delle informazioni relative ad argomenti di interesse; tecniche di gestione e condivisione interoperabile delle informazioni geografiche per la mappatura dei riferimenti spaziali; tecniche di data mining spazio-temporale per l'analisi contestualizzata dei contenuti; e infine tecniche di validazione della qualità dell'informazione eterogenea multimediale.
Invariabilmente tali informazioni sono caratterizzate da incertezza e imprecisione e dunque la loro gestione richiede l'impiego di metodi appropriati quali la statistica e il soft computing.

Mercoledì, 22 Febbraio 2012 10:16

Infrastrutture interoperabili per i geodati

L'ambito di studio delle Infrastrutture interoperabili per i geodati è di grande attualità tanto che alcuni testi di letteratura contemporanea - citiamo ad esempio Il Sentiero Luminoso, Wu Ming 2, Ediciclo Editore (2016) - ne prendono in prestito acronimi e glossario per arricchire le proprie pagine, renderle attuali e curiose.

L'attività di IREA in questo settore nasce dall'esigenza di usare Internet per diffondere ed elaborare i prodotti geospaziali delle proprie ricerche, si tratti di mappe digitali che derivano dall'osservazione satellitare della terra o di osservazioni raccolte da sensori sul campo.

 

ale-lauraAnche il mondo dei Sistemi per l'Informazione Geografica (GIS) non ha potuto sottrarsi al processo di 'webbizzazione' che ormai investe molti ambiti. Internet si è imposta come nuova piattaforma di sviluppo anche per i dati geospaziali dettando le regole del loro utilizzo.
Il web non si presta, infatti, ad applicazioni monolitiche controllate da un unico venditore: il suo approccio è quello di un sistema senza padroni, basato su insiemi precisi di standard di riferimento. Internet richiede inoltre un'operatività non vincolata ai sistemi posseduti da ciascun utente; questa caratteristica prende il nome di interoperabilità ed è alla base dei sistemi complessi che prendono il nome di infrastrutture interoperabili per i geodati (SDI, Spatial Data Infrastructure).

I ricercatori IREA di questo gruppo, lavorano in stretto contatto con i loro colleghi esperti di dominio, quali geologi, ecologie e limnologi, nel tentativo di coniugare il più possibile tecnologie e strumenti IT di avanguardia con requisiti e pratiche di chi crea e usa dati e informazioni in settori specifici della ricerca, quali il telerilevamento satellitare, l'ecologia, la biologia, la geologia, ecc.
IREA, in questo momento, si occupa dello sviluppo di infrastrutture di dati spaziali soprattutto nei settori dell'ecologia e della biologia, nell'ambito di ricerche marine, lacustri e terrestri.

Tale attività di ricerca si svolge nell'ambito di diverse iniziative internazionali. Tra le varie ricordiamo: la direttiva europea INSPIRE, il Programma Copernicus/GMES della Commissione Europea, GEO-GEOSS e l'Open Geospatial Consortium (OGC).