Maria Consiglia Rasulo
Riconosciuto come strumento utile per realizzare “operativamente” la direttiva INSPIRE, il software GET-IT è stato revisionato e registrato all’interno del catalogo di INSPIRE in Practice.
INSPIRE in Practice è una piattaforma ufficiale di INSPIRE che si rivolge a tutti coloro che, operando nell’ambito dell’informazione geografica, intendono adottare strumenti e pratiche “sostenibili”, che si accordino cioè non solo alle esigenze specifiche, ma anche a quelle di una comunità europea che coopera per rendere condivisibili e integrabili fra loro dati territoriali provenienti da sorgenti e nazioni diverse. Si tratta di un luogo accessibile online e collaborativo, che facilita lo scambio di expertise e know-how tra diverse tipologie di utenti.
GET-IT, il software sviluppato da CNR-IREA e CNR-ISMAR in RITMARE, che permette di pubblicare in rete e attraverso servizi standard OGC non solo mappe ma anche osservazioni acquisite da sensori, trova piena cittadinanza in INSPIRE in Practice. Infatti è al momento l’unico software in grado di offrire una gestione unificata per queste due categorie di dati e può essere adottato da un ampio spettro di utilizzatori per rendere esecutiva - e quindi più efficace - la direttiva INSPIRE. Semplice da utilizzare, Il software include l’editor EDI, che guida e assiste nella metadatazione delle risorse secondo gli standard INSPIRE.
Strumento completo e open-source, GET-IT è rilasciato gratuitamente con licenza GNU GPL v3 e può prestarsi a diversi ambiti applicativi. Informazioni per l’acquisizione e sugli use-case sono disponibili all’indirizzo: http://www.get-it.it/
Nonostante la copiosa copertura nevosa e le condizioni meteorologiche avverse, i satelliti Sentinel-1 and ALOS-2 hanno consentito a un gruppo di ricercatori dell’IREA-CNR di rilevare la deformazione della superficie terrestre indotta dalla recente sequenza sismica dell’Italia centrale, la cui scossa principale ha raggiunto la magnitudo di 5.5 il 18 gennaio 2017.
Grazie alla elaborazione congiunta di due immagini radar acquisite a cavallo dell'evento principale dalla costellazione Sentinel-1 del programma europeo Copernicus, è stato possibile generare l’interferogramma co-sismico (Figura 1a), una mappa che permette ai ricercatori di collegare direttamente il segnale radar allo spostamento del suolo. Sfruttando i dati di ALOS-2 dell'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), è stata effettuata un'analisi simile che conferma i risultati ottenuti tramite i dati di Sentinel-1 (vedi figura 1b). A partire dagli interferogrammi generati, sono state poi derivate le corrispondenti mappe di deformazione che mostrano (vedi figure 1c e 1d) l’allontanamento della superficie terrestre dal satellite fino a un massimo di circa 10 cm in un’area a sud di Amatrice. Uno zoom dell'area affetta dalle deformazioni co-sismiche (rappresentate in rosso) è mostrato in figura 2. Queste mappe sono state successivamente fornite all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per consentire di modellare la sorgente che ha causato l'evento sismico. Un'analisi più dettagliata è fornita al seguente link: https://doi.org/10.5281/zenodo.266966 L'attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene eseguita da un gruppo di ricerca dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che sono Centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati satellitari e della sismologia, rispettivamente, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il programma Copernicus è diretto dalla Commissione Europea. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) gestisce i due satelliti Sentinel-1 ed ha anche il compito di sviluppare i satelliti Sentinel. I dati ALOS-2 sono stati forniti dalla JAXA nel quadro di un accordo con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per lo scambio di dati utili alla gestione delle emergenze. L’attività è stata anche supportata dal progetto GEP dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dal progetto "Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale" (I-AMICA) finanziato dal MIUR nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON). Figura 2 - Zoom dell'area affetta dalle deformazioni co-sismiche ottenuto a partire dalla mappa Sentinel-1 di Figura 1c. |
|
Figura 1 - a) Interferogramma co-sismico da dati radar Sentinel-1 relativo alla coppia 12012017-24012017 ascendente (Track 117). b) Interferogramma co-sismico da dati radar ALOS-2 relativo alla coppia 02112016-25012017 ascendente (Track 197). c) Mappa di deformazione co-sismica in LOS relativa all’interferogramma Sentinel-1 mostrato in Figura 1a. d) Mappa di deformazione co-sismica in LOS relativa all’interferogramma ALOS-2 mostrato in Figura 1b. La stella nera indica la posizione dell’epicentro Mw 5.5 del 18/1/17. Le principali strutture nella regione sono indicate in nero. I dati Sentinel-1 sono copyright di Copernicus (2017). I dati ALOS-2 sono copyright di JAXA (2016-2017).
|
Sede istituzionale
Via Diocleziano 328 - 80124 Napoli
Tel: 081 7620611 - Fax: 081 5705734,,,,,,
Email:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
- Posta Elettronica Certificata (PEC)
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sede secondaria
Via Bassini, 15 - 20133 Milano
Tel: 02 23699595 - Fax: 02 23699300
Email:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
- Posta Elettronica Certificata (PEC)
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Regstrazione Personale Interno (VPN) | Login Personale Registrato (VPN)
Stazione Sperimentale di Sirmione "E. Zilioli"
Sirmione Punta Staffalo n. 15 - 25010 Sirmione del Garda (BS)
Tel: 030916556 - Fax: 030916556
Il 4 ottobre presso l'Area di Ricerca del CNR di Milano, Aperitivo scientifico con i lettori e gli autori di 'Scienziati in affanno?' RRI in teoria e nelle pratiche, edito CNR e curato da Alba L'Astorina e Monica Di Fiore
Il 19 settembre presso l'AHAAA Science Center, a Tartu, in Estonia, il progetto europeo BLUEMED promuove un workshop partecipativo che esplora l’approccio della RRI nel contesto dell’economia e della crescita blu. L'evento è organizzato nell'ambito della Multi-conference Responsible Research and Innovation in Science, Innovation and Society 2018 (RRI – SIS 2018), organizzata dal progetto Marina (Marine Knowledge Sharing Platform for Federating Responsible Research and Innovation Communities) che chiama a raccolta per tre giorni attori di vari ambiti (ricerca, politica, società civile, associazionismo) in una serie di Conferenze dedicate al tema della RRI in un confronto e scambio di conoscenze. Leggi la notizia qui.
20 giugno ore 09.30 - 13.00 presso l'Area della ricerca Milano 1, Sala Expo via Corti 12, "Giornalismo e ricerca: un dialogo possibile? L'interazione tra media e ricercatori". Interverrà Alba L'Astorina
Le applicazioni in ambito clinico rappresentano una delle frontiere più stimolanti per le tecnologie dei campi elettromagnetici, tanto per il loro uso nella terapia, legato alla possibilità di riscaldare selettivamente i tessuti tumorali (ipertermia oncologica), che per la loro applicazione a fini diagnostici, in cui l’imaging a microonde può fornire un valido supporto, o un’alternativa efficiente e sostenibile, alle modalità attualmente utilizzate nella pratica clinica.
In questo contesto, il ricorso ad opportuni nanocompositi quali agenti di contrasto può portare a significativi miglioramenti nelle prestazioni e dunque nell’efficacia delle terapie e nella accuratezza delle diagnosi.
Il potenziale derivante dall’interazione tra nanocompositi e onde elettromagnetiche costituisce il tema del workshop “Synergies between nanocomposites and electromagnetic waves for contrast enhanced microwave imaging, therapy and theranostics” organizzato a Napoli da Lorenzo Crocco, primo ricercatore dell’IREA, nell’ambito della COST Action MiMed “Accelerating the Technological, Clinical and Commercialisation Progress in the Area of Medical Microwave Imaging” (TD1301).
Il workshop intende offrire l’occasione per una riflessione interdisciplinare su queste tematiche, grazie al contributo di relatori provenienti da tutta Europa, espressione di diversi contesti culturali (ingegneria, medicina, chimica, biotecnologie).
Il meeting si terrà a Napoli il 2 e 3 febbraio 2017 presso il Centro Congressi dell’Università Federico II in Via Partenope.
È il Repertorio Nazionale per i Dati Territoriali a segnalare il software EDI come nuovo strumento per tutte le Pubbliche Amministrazioni impegnate a valorizzare il proprio patrimonio di dati territoriali.
EDI, sviluppato da IREA-CNR nell’ambito del progetto RITMARE, risponde in particolare alle sfide legate alla qualità e alla coerenza dell’informazione geografica fornendo una serie di moduli che guidano l’utente alla creazione di metadati in modo semplice ed efficace.
L’editor EDI è attualmente disponibile online e consente una compilazione standard secondo la normativa italiana (RNDT), ma anche seguendo le specifiche europee e internazionali (INSPIRE e SensorML), prestandosi così alle necessità di un’utenza diversa. Gruppi, progetti o istituti di ricerca, ma anche tecnici operanti nella Pubblica Amministrazione, possono usufruire del prodotto beneficiando di alcune funzionalità che rendono meno onerosa la gestione dati. Il software, rilasciato con licenza Free Open Source (FOSS) GNU GPL v3, è completamente personalizzabile.
Aspetti che sono valsi un riconoscimento di EDI nel portale RNDT, oggi registro pubblico di informazioni territoriali nazionali certificate e reperibili proprio grazie alla relativa metadatazione.
Per maggiori informazioni e i dettagli tecnici dello strumento si rimanda al paper: Pavesi, F., A. Basoni, C. Fugazza, S. Menegon, A. Oggioni, M. Pepe, P. Tagliolato, and P. Carrara. “EDI – A Template-Driven Metadata Editor for Research Data.” Journal of Open Research Software - JORS 4 (October 25, 2016). doi: 10.5334/jors.106.
Gianfranco Fornaro, primo ricercatore dell’IREA, è stato onorato del grado di Fellow della IEEE per i suoi contributi di interferometria differenziale e tomografia all’elaborazione dati SAR.
La IEEE, “the Institute of Electrical and Electronics Engineers” è la più grande organizzazione tecnica professionale a livello mondiale dedita a promuovere l'innovazione e l'eccellenza tecnologica a beneficio dell'umanità. Conta circa 420.000 membri in più di 160 paesi e pubblica un terzo della letteratura nel campo dell’ingegneria elettrica, informatica ed elettronica.
Il prestigioso grado di Fellow viene conferito a seguito di una rigorosa procedura di valutazione ed è riservato ai membri che si sono distinti per risultati straordinari di significativo impatto per la società e che hanno contribuito al progresso nel campo dell’ingegneria, della scienza e della tecnologia.
La sezione “Amministrazione trasparente” è organizzata secondo quanto indicato dal D.lgs 14 marzo 2013 n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”
Per informazioni specifiche sull'istituto:
Incarichi di collaborazione e consulenza
Si informa che i dati personali sono riutilizzabili in termini compatibili con gli scopi per i quali sono raccolti e nel rispetto del norme sulla protezione dei dati personali.
Per tutto quanto richiesto dal D.lgs 14 marzo 2013 n. 33 si consulti il seguente indirizzo:
http://www.cnr.it/sitocnr/Iservizi/AmministrazioneTrasparente/AmministrazioneTrasparente.html
Riccardo Lanari, direttore dell’IREA, è stato nominato dalla European Geosciences Union (EGU) vincitore della Christiaan Huygens Medal 2017, uno dei premi che la EGU assegna ogni anno a eminenti scienziati per il loro straordinario contributo di ricerca nel campo delle scienze della Terra, planetarie e spaziali.
In particolare la Christiaan Huygens Medal viene attribuita per innovazioni, scoperte o contributi significativi che hanno portato a progressi rilevanti nel settore della “Geosciences Instrumentation and Data Systems”.
Il premio sarà consegnato nel corso della prossima Assemblea Generale EGU, che si terrà a Vienna dal 23 al 28 aprile 2017.
Quiz Scienza è un progetto di divulgazione della scienza sui Social di Renato Sartini, giornalista scientifico ed esperto in comunicazione della conoscenza. Il Quiz viene pubblicato su www.renatosartini.it, Twitter e Facebook in collaborazione con Enti e Istituzioni che si occupano di ricerca scientifica.
Il Quiz Scienza non ha alcuna valenza statistica, ma ha l'intento di creare un cortocircuito virtuale tra il popolo del web e gli scienziati al fine di chiarire alcuni concetti scientifici e di arginare, in parte, il fenomeno delle cosiddette bufale scientifiche. Il tutto con un linguaggio accessibile ai meno esperti.
Alla domanda n. 13 del Quiz Scienza risponde il dott. Eugenio Sansosti, Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, esperto di Sistemi Radar per l’Osservazione della Terra.
[#QuizScienza n. 13]
Il #terremoto delle Marche ha deformato un'area di oltre
DOMANDA Com'è stata misurata quest'area?
Il quesito ha avuto 108 risposte su Twitter così distribuite:
- Con misure sul campo: 1%
- Con sistemi satellitari: 81%
- Coi dati dei sismografi: 14%
- Con fotografie aeree: 4%
Risposta
L’estensione dell’area che si è deformata in conseguenza dei terremoti del 26 e 30 ottobre 2016 è stata misurata utilizzando satelliti che osservano la Terra mediante sistemi radar. Questi strumenti permettono di misurare deformazioni del suolo anche di piccola entità, spostamenti dell’ordine di un centimetro, ed operano su aree molto estese, da 40 km per 40 km fino a 250 km per 250 km per i satelliti più recenti.
Queste caratteristiche permettono di delineare l’estensione dell’area in deformazione: fissata una soglia di deformazione del suolo (ad esempio 5 cm), è possibile individuare sulla mappa satellitare l’area che si è spostata di una quantità superiore alla soglia scelta.
Tutto ciò può essere ottenuto senza alcuna necessità di accedere alla zona in deformazione: un ulteriore vantaggio, in caso di emergenza, rispetto a tecniche più “tradizionali”. Queste ultime si basano su una raccolta di dati da effettuarsi mediante campagne di misura sul territorio, oppure sull’istallazione, in postazioni fisse, di ricevitori GPS (del tutto analoghi a quelli dei navigatori satellitari). In entrambi i casi, però, il numero di punti in cui si può effettuare la misura risulta limitato.
La tecnica satellitare si basa sull’utilizzo di immagini acquisite da un particolare tipo di radar denominato Radar ad Apertura Sintetica (SAR), una speciale “macchina fotografica” che, invece di utilizzare la luce, usa una radiazione elettromagnetica a microonde simile a quella utilizzata dai telefoni cellulari o dai forni detti, appunto, “a microonde”. Questo radar è attualmente montato a bordo di diversi satelliti che orbitano intorno alla Terra ad un’altezza compresa tra 600 e 800 km.
La deformazione del suolo viene misurata mediante tecniche cosiddette interferometriche. Si confrontano (si fanno “interferire”) due immagini acquisite dalla stessa posizione prima e dopo il terremoto: se tra le due acquisizioni c’è stata una deformazione del terreno, questa viene visualizzata come una serie di strisce colorate che costituiscono le cosiddette frange di interferenza (o interferogramma). Tali interferogrammi possono essere ulteriormente elaborati per produrre le mappe di spostamento
Link suggeriti
Nuovi risultati sul terremoto del 30 Ottobre 2016 ottenuti dai radar dei satelliti Sentinel-1
Il terremoto del 30 ottobre dai rilevamenti satellitari