
Maria Consiglia Rasulo
Riccardo Lanari, Dirigente di Ricerca dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR), è stato nominato Socio ordinario dell’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia (ITATEC), prestigioso riconoscimento che testimonia il suo contributo alla ricerca scientifica e tecnologica nel campo dell’Osservazione della Terra mediante tecniche di telerilevamento radar satellitare e rappresenta un valore aggiunto per l’IREA-CNR.
Fondata nel settembre 2022 con il sostegno dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ITATEC è un’associazione indipendente, multidisciplinare e senza fini di lucro, che si propone di promuovere la cultura tecnico-scientifica a livello nazionale e internazionale e di fornire indirizzi strategici e consulenza scientifica al governo e ai decisori politici su tematiche di rilevanza per il Paese.
L’Accademia riunisce studiosi ed esperti di alto profilo provenienti dal mondo accademico, della ricerca e dell’industria, selezionati sulla base dei loro meriti scientifici. Tra i suoi soci fondatori figurano personalità di spicco del panorama scientifico italiano, come il Premio Nobel Giorgio Parisi, la fisica Speranza Falciano (INFN), attuale presidente, Maria Chiara Carrozza, già presidente del CNR ed ex ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Massimo Inguscio, anch’egli già presidente del CNR.
Elemento distintivo di ITATEC è la presenza, accanto ai soci eletti per merito scientifico, dei rappresentanti degli stakeholder del settore tecnologico, tra cui le principali industrie italiane come ENI, Leonardo, Enel Green Power, SNAM, STMicroelectronics, TIM, CINECA ed ENEA, riuniti nel “Collegio dei Consiglieri”. La collaborazione tra consiglieri e accademici favorisce un dialogo costante tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, assicurando che le politiche e le innovazioni proposte siano non solo fondate scientificamente, ma anche concretamente attuabili.
A livello internazionale, l’Accademia rappresenta l’Italia presso lo European Council of Applied Sciences, Technologies and Engineering (Euro-CASE), organismo europeo indipendente e senza scopo di lucro che riunisce le principali accademie tecnologiche di 23 Paesi e fornisce consulenza scientifica alla Commissione Europea.
La nomina di Riccardo Lanari a Socio ordinario di ITATEC – che si aggiunge ad altre prestigiose membership in istituzioni scientifiche nazionali e internazionali – rappresenta un importante riconoscimento del valore della sua attività scientifica e del contributo dato nel campo dell’Osservazione della Terra, in particolare nello sviluppo di tecniche radar interferometriche per l’analisi ed il monitoraggio di fenomeni geofisici e ambientali.
A Riccardo Lanari vanno le più sentite congratulazioni da parte dell’IREA-CNR per questo nuovo, prestigioso traguardo, che premia una carriera scientifica di eccellenza, conferma la qualità della ricerca condotta all’interno dell’Istituto e rafforza la sua presenza nei contesti nazionali e internazionali più rilevanti per lo sviluppo della scienza e della tecnologia.
Vai alle altre notizie in evidenza

Il progetto RiViVe – Perspectives for rethinking biodiversity in a transdisciplinary and collaborative way ha conquistato il premio come miglior poster nella categoria "Ricerche collaborative NBFC" durante il Forum nazionale della biodiversità, tenutosi lo scorso maggio all’Università di Milano-Bicocca. Selezionato tra oltre 250 contributi, il poster è stato premiato dagli spoke leader del National Biodiversity Future Center (NBFC) per la qualità scientifica, l’efficacia comunicativa e l’impatto visivo.
RiViVe, ideato nell’ambito dello Spoke 7 del NBFC e coordinato da CNR-IREA, propone un approccio innovativo e transdisciplinare alla biodiversità, mettendo in dialogo ecologi, artisti, antropologi, scienziati sociali e comunità locali. L’obiettivo è superare i confini tra discipline e costruire conoscenze condivise, radicate nei territori e nei loro saperi, per affrontare in modo collaborativo le sfide connesse alla perdita di biodiversità ma anche, e soprattutto, di valorizzazione della sua ricchezza.
La prima edizione del Laboratorio Residenziale “RiViVe – Ripensare la diversità del vivente” si terrà dal 13 al 18 ottobre 2025 a Collelongo (L’Aquila), nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: una cornice di straordinaria ricchezza ecologica e uno dei siti della Rete di Ricerca Ecologica a Lungo Termine (LTER Italia). Collelongo è un territorio vivo, custode di antiche faggete e saperi locali, ideale per ospitare percorsi di ricerca e formazione basati sull’integrazione tra saperi scientifici, culturali e locali.
Con oltre 80 candidature già ricevute, RiViVe si prepara a diventare un progetto pilota del “Biodiversity Gateway”, che sarà anche parte dell’eredità del NFBC dopo il 2026, e a dare vita a una rete diffusa di Ambassadors pronti a promuovere consapevolezza ecologica, attivismo e ricerca responsabile.
Un’occasione unica per contribuire alla costruzione di un futuro in cui scienza e società si incontrano davvero.
Oltre a IREA, che coordina la proposta, partecipano al processo co-creativo di RiViVe altri istituti CNR (IBE, IRSA, ISMAR), la Rete LTER Italia ed altri Enti: Fondazione Pianpicollo Selvatico ETS; Associazione Nazionale Musei Scientifici; Gruppo Educazione Musei Scientifici; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Università Ca’ Foscari di Venezia – Centre for Environmental Humanities (Centro NICHE).
Gli autori del poster premiato: Alba L’Astorina (CNR – IREA), Amelia De Lazzari e Alessandra Pugnetti (CNR – ISMAR), Diego Fontaneto (CNR - IRSA), Giorgio Matteucci e Nicola Vuolo (CNR – IBE), Alice Benessia, Andrea Caretto e Raffaella Spagna (Pianpicollo Selvatico), Nicola Margnelli (ANMS - Uni Roma Torvergata), Roberta Raffaetà (Università Ca’ Foscari di Venezia-Centro NICHE), Alessandro Campanaro e Alice Lenzi (CREA).
Vai alle altre notizie in evidenza

Francesco Soldovieri, Direttore dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA), è stato nominato Associate Editor della rivista IEEE Geoscience and Remote Sensing Magazine (IEEE-GRSM), una delle più prestigiose pubblicazioni scientifiche internazionali nel settore del telerilevamento, risultando l’unico rappresentante di un’istituzione italiana a ricoprire questo incarico.
La rivista, edita dall’IEEE Geoscience and Remote Sensing Society, è attualmente al primo posto nella categoria Remote Sensing del Journal Citation Reports (ISI Web), con un Impact Factor di 16.4, a conferma della sua rilevanza nel panorama scientifico globale.
L’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) è la più grande associazione professionale al mondo nel campo dell’ingegneria elettrica, elettronica, dell’informatica e delle tecnologie affini, con una vasta rete internazionale di esperti e ricercatori.
La nomina di Francesco Soldovieri a questo prestigioso ruolo editoriale rappresenta un importante riconoscimento per la sua attività scientifica e per il contributo offerto dal CNR-IREA nei settori del telerilevamento e della diagnostica elettromagnetica.
Francesco Soldovieri è riconosciuto a livello internazionale come uno dei massimi esperti nel campo del radar imaging, con particolare riferimento alle prospezioni subsuperficiali mediante georadar. Ha inoltre già ricoperto il ruolo di Associate Editor per diverse riviste dell’IEEE, tra cui IEEE Geoscience and Remote Sensing Letters (GRSL), IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing (TGRS) e IEEE Transactions on Computational Imaging (TCI), ed è membro dell’Editorial Board della rivista Remote Sensing of Environment.
Vai alle altre notizie in evidenza
Siamo lieti di annunciare la XII Conferenza Internazionale AIT, che si terrà a Milano dal 12 al 14 novembre 2025! L’evento, ospitato dal CNR-IREA presso l’Area della Ricerca di Milano 1 (AdRMi1) nel cuore del quartiere Città Studi, riunirà ricercatori, esperti, professionisti, istituzioni e studenti per discutere le nuove frontiere del telerilevamento.
Il programma prevede sessioni plenarie, sessioni parallele, presentazioni poster e numerosi momenti dedicati al networking. Durante i tre giorni si affronteranno temi cruciali come il monitoraggio quasi real-time delle risorse naturali, le analisi retrospettive degli impatti climatici e antropici, il monitoraggio e la prevenzione dei rischi, e l’integrazione dei dati provenienti da sensori prossimali, droni e costellazioni satellitari.
Con tecnologie di osservazione della Terra in continua evoluzione, è fondamentale restare aggiornati su applicazioni innovative, ricerca d’avanguardia e sfide globali nel campo del telerilevamento, sia a livello nazionale che internazionale.
Scadenza per l’invio degli abstract: 20 luglio 2025
Tutti i dettagli sul sito ufficiale della conferenza: https://aitmilan2025.irea.cnr.it/
Non perdere l’occasione di partecipare a uno degli appuntamenti più attesi della comunità del telerilevamento!
Vai alle altre notizie in evidenza
![]() |
![]() |
L’Associazione Italiana di Telerilevamento (AIT), unitamente al CNR-IREA Milano, bandisce annualmente un premio per una tesi di laurea per onorare la memoria del dott. Eugenio Zilioli, già responsabile della Sezione IREA di Milano e co-fondatore dell’AIT, costituita nel 1986.
Il premio per l’anno 2025 è di euro 2.000 e riguarderà una tesi di Laurea Magistrale, conseguita nel periodo maggio 2024 - aprile 2025, relativa al telerilevamento multi-sorgente ottico e radar applicato alle tematiche dell’ambiente e del territorio.
Sono ammessi a concorrere al premio candidati che abbiano conseguito la laurea con votazione minima di 106/110 presso una Università italiana.
Le domande devono pervenire entro il 31 luglio 2025.
Scarica la domanda di partecipazione

In occasione della decima edizione di Innovation Village – la fiera-evento interamente dedicata all’innovazione – l’IREA-CNR propone un workshop focalizzato sull’integrazione di Remote Sensing, Intelligenza Artificiale e Robotica per applicazioni avanzate in ambito agricolo.
L’incontro punta a favorire un dialogo diretto tra ricerca scientifica, imprese fornitrici di tecnologie e servizi e aziende del settore agricolo con l’obiettivo di migliorare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale delle pratiche agricole. Al centro del workshop vi sono le tecnologie per il monitoraggio ambientale e agricolo basate sull’osservazione della Terra da piattaforme multiple – satelliti, velivoli, droni – integrate con sensori in situ e sistemi robotici avanzati.
L’iniziativa si inserisce nel quadro di un evento promosso da Knowledge for Business e organizzato in collaborazione con ENEA – EEN Consorzio Bridg€conomies, Regione Campania e numerosi partner scientifici e industriali. Obiettivo della manifestazione è favorire il dialogo tra ricerca e impresa, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di innovazione e promuovendo il trasferimento tecnologico e la nascita di collaborazioni strategiche tra mondo scientifico e tessuto produttivo.
Vai alle altre notizie in evidenza
Dal 16 al 18 settembre 2025 si terrà a Padova il Congresso congiunto SIMP–SGI dal titolo “Le Geoscienze e le sfide del XXI secolo”. L’evento si propone come uno spazio di incontro, dialogo e confronto sul ruolo cruciale delle Geoscienze per un futuro sostenibile. Dalle strategie per la gestione delle risorse naturali alle tecnologie per aumentare la resilienza delle comunità, le Geoscienze offrono strumenti e conoscenze fondamentali per convivere in modo più armonioso con l’ambiente che ci circonda.
All’interno del congresso, Vincenzo De Novellis (ricercatore dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente – IREA-CNR, Napoli), insieme a Maria Vittoria Gargiulo (Università di Salerno), Giovanni Gugg (ISSNOVA) e Alessandra Drioli (Fondazione IDIS Città della Scienza), coordinerà la sessione: “Communicating geo-risks: science, play, and art for inter- & trans-disciplinary sustainability”.
La sessione esplorerà come l’integrazione tra scienza, gioco e arte possa rendere accessibili e coinvolgenti temi complessi legati ai geo-rischi, contribuendo alla resilienza delle comunità. Sfide globali come il cambiamento climatico, i disastri naturali e l’inquinamento richiedono approcci comunicativi in grado di superare barriere linguistiche, culturali ed emotive.
Attraverso l’uso combinato di strumenti creativi e scientifici, saranno presentati modelli innovativi che favoriscono il dialogo tra esperti, comunità locali e decisori politici. Casi studio e pratiche transdisciplinari evidenzieranno percorsi comunicativi capaci di sensibilizzare il pubblico, stimolare il dialogo sociale e promuovere una gestione sostenibile del territorio.
La sessione invita scienziati, artisti, educatori e stakeholder a riflettere sul valore della collaborazione tra discipline diverse per rafforzare l’impatto della comunicazione sui geo-rischi, valorizzando il patrimonio culturale e naturale come fondamento della resilienza condivisa.
Per maggiori informazioni e per inviare il proprio abstract (entro il 5 maggio 2025), è possibile consultare il sito ufficiale della conferenza al seguente link:
Il cambiamento climatico è uno dei temi più urgenti del nostro tempo, e per affrontarlo servono dati affidabili, aggiornati e su scala globale. È proprio questo il contributo essenziale offerto dai satelliti per l’osservazione della Terra.
Grazie a queste tecnologie, possiamo monitorare in modo continuo e preciso il nostro pianeta, rilevando variazioni spesso impercettibili ma decisive: innalzamento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai, variazioni del livello del mare, concentrazione dei gas serra nell’atmosfera. In un’intervista pubblicata sull’Almanacco della Scienza del CNR, Eugenio Sansosti e Simona Verde – ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) – spiegano il ruolo fondamentale dei satelliti nella lotta al cambiamento climatico.
«Il contributo dei satelliti è essenziale per contrastare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi del 2015», sottolinea Sansosti. «Offrono una visione globale e continuativa, utile per analizzare le emissioni e gli assorbimenti netti di gas serra, ma anche per individuare emissioni puntuali generate da attività umane, come centrali elettriche e aree urbane».
Come spiega Simona Verde, la varietà di sensori oggi disponibili amplia le potenzialità del monitoraggio: «I satelliti meteorologici osservano le nuvole tramite sensori ottici e infrarossi. Ma esistono anche radar attivi che operano nella banda delle microonde e possono 'vedere' anche di notte o attraverso le nuvole, grazie alla loro fonte di illuminazione interna».
Questi strumenti, sempre più sofisticati, consentono di raccogliere enormi quantità di dati in tempo quasi reale, utili sia per la ricerca scientifica che per la gestione delle emergenze ambientali.
In un contesto globale in continua evoluzione, il monitoraggio satellitare rappresenta una risorsa strategica. Non solo ci aiuta a capire meglio i fenomeni in atto, ma fornisce anche un supporto concreto per guidare le politiche ambientali, misurare i progressi nella riduzione delle emissioni e pianificare interventi di adattamento.
Dal cielo, i satelliti ci offrono uno sguardo unico sullo stato di salute della Terra. Un’osservazione indispensabile per costruire un futuro più sostenibile.
Leggi qui l’articolo completo “Il ruolo dei satelliti nella lotta al cambiamento climatico” di Alessandro Frandi
Siamo lieti di annunciare il XII Convegno Internazionale AIT, che si terrà a Milano dal 12 al 14 novembre 2025 presso il Centro Congressi del CNR - Area della Ricerca 1, nel cuore di Città Studi. L'evento, organizzato dall'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del CNR (IREA-CNR), rappresenta un'importante occasione di confronto per esperti, ricercatori, professionisti e studenti nel campo del telerilevamento.
Il convegno offrirà un programma ricco di sessioni plenarie e parallele, presentazioni poster ed eventi di networking, approfondendo le più recenti innovazioni e applicazioni del telerilevamento a livello nazionale e internazionale. Saranno trattati argomenti di attualità, tra cui il monitoraggio ambientale in tempo reale, l'analisi dei cambiamenti climatici, l'impatto antropico sul territorio e l'impiego delle nuove tecnologie satellitari e sensoristiche per la gestione del rischio e la protezione ambientale.
Call for Sessions – Aperta fino al 30 aprile 2025!
Invitiamo la comunità scientifica e professionale a proporre sessioni sui temi del telerilevamento remoto e prossimale, analisi spaziale e modellistica ambientale. Le proposte possono essere inviate entro il 30 aprile 2025, contribuendo a definire il programma del convegno e a stimolare il dibattito sulle tematiche più innovative del settore.
Perché partecipare?
Dal 1985, l'Associazione Italiana di Telerilevamento (AIT) rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la comunicazione scientifica e il coordinamento nell'osservazione della Terra. L'AIT promuove iniziative aperte e di ampio respiro, coinvolgendo molteplici attori e associazioni scientifiche a livello nazionale e internazionale, con particolare attenzione alla formazione e alla consapevolezza sull'importanza dei dati e dei metodi.
Per i ricercatori, AIT 2025 offre una piattaforma di rilievo per presentare i più recenti progressi a un pubblico interdisciplinare. Per i professionisti del settore, costituisce un'opportunità per mostrare prodotti e servizi innovativi alla comunità del telerilevamento. Infine, per i decisori nel campo della gestione del territorio, delle risorse idriche e dello sviluppo urbano, questo evento rappresenta un'occasione cruciale per lo scambio di competenze e l'aggiornamento sulle ultime novità nel monitoraggio e nell'analisi ambientale. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare il sito internet della conferenza:
Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare il sito internet della conferenza:
http://aitmilan2025.irea.cnr.it/
AIT:
Vi aspettiamo a Milano!
Uno studio congiunto tra ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) ha identificato segnali sismici peculiari ai Campi Flegrei, fornendo nuove chiavi di lettura sulla dinamica del vulcano. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.
Dal 2021 si è registrato un aumento degli sciami sismici burst-like, caratterizzati da sequenze rapide di piccoli terremoti, difficili da distinguere con le tecniche tradizionali. Parallelamente, si è osservata un’accelerazione dei fenomeni di sollevamento del suolo, dell’attività sismica ordinaria e delle emissioni di gas, tipici di questa fase di attività. Studi condotti in altri contesti vulcanici hanno associato gli sciami sismici burst-like a esplosioni freatiche e a fasi critiche di unrest (agitazione). Questo suggerisce che i fenomeni sismici osservati potrebbero essere potenziali indicatori di cambiamenti significativi nelle condizioni fisiche del sistema idrotermale della caldera flegrea.
L'analisi ha localizzato queste sequenze nell’area del principale campo idrotermale, evidenziando un’anomalia geodetica presso il Monte Olibano, dove il sollevamento del suolo risulta più lento rispetto alle zone circostanti.
La ricerca integra approcci geofisici, geochimici, geodetici e satellitari, migliorando la comprensione del vulcano e contribuendo al monitoraggio e alla gestione del rischio in un’area densamente popolata.
Leggi il comunicato stampa CNR-INGV
Leggi l'articolo "Burst-like swarms in the Campi Flegrei caldera accelerating unrest from 2021 to 2024", Giudicepietro, F., Avino, R., Bellucci Sessa, E. et al., Nature Communications, volume 16, 1548 (2025)
Per un approfondimento ulteriore sul tema dell'anomalia geodetica vedi anche il recente articolo “First evidence of a geodetic anomaly in the Campi Flegrei caldera (Italy) ground deformation pattern revealed by DInSAR and GNSS measurements during the 2021–2023 escalating unrest phase”, Giudicepietro F., Casu F., Bonano M., et al. International Journal of Applied Earth Observation and Geoinformation, Volume 132, 2024
Accedi alla Rassegna stampa
Immagine 1 Confronto tra un "burst-like swarm" (pannello d e cerchi rossi nel pannello b) e una sequenza sismica generica caratterizzata da brevi intervalli temporali tra eventi successivi (pannello c e cerchi blu nel pannello b). Si osserva che gli eventi appartenenti alla sequenza di tipo "burst-like" sono prevalentemente localizzati nell’area idrotermale di Solfatara-Pisciarelli, mentre le localizzazioni della sequenza sismica generica si trovano solo nel settore più superficiale del volume sismogenetico
Immagine 2 Velocità media dello spostamento verticale del suolo (pannello a) della caldera dei Campi Flegrei relativa al periodo 2021-2024, dove ogni ciclo di colore corrisponde ad un incremento del sollevamento di 4 cm/anno. Nello zoom in alto a destra si evidenzia l’effetto dell’anomalia geodetica in corrispondenza dell’area del Monte Olibano, a cui si riferisce anche il diagramma in basso (pannello b) dove viene mostrata l’evoluzione temporale, a partire dal 2015, del deficit di sollevamento che diventa evidente dal 2021.
Vai alle altre notizie in evidenza
Uno studio congiunto tra ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) ha identificato segnali sismici peculiari ai Campi Flegrei, fornendo nuove chiavi di lettura sulla dinamica del vulcano. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.
Dal 2021 si è registrato un aumento degli sciami sismici burst-like, caratterizzati da sequenze rapide di piccoli terremoti, difficili da distinguere con le tecniche tradizionali. Parallelamente, si è osservata un’accelerazione dei fenomeni di sollevamento del suolo, dell’attività sismica ordinaria e delle emissioni di gas, tipici di questa fase di attività. Studi condotti in altri contesti vulcanici hanno associato gli sciami sismici burst-like a esplosioni freatiche e a fasi critiche di unrest (agitazione). Questo suggerisce che i fenomeni sismici osservati potrebbero essere potenziali indicatori di cambiamenti significativi nelle condizioni fisiche del sistema idrotermale della caldera flegrea.
L'analisi ha localizzato queste sequenze nell’area del principale campo idrotermale, evidenziando un’anomalia geodetica presso il Monte Olibano, dove il sollevamento del suolo risulta più lento rispetto alle zone circostanti.
La ricerca integra approcci geofisici, geochimici, geodetici e satellitari, migliorando la comprensione del vulcano e contribuendo al monitoraggio e alla gestione del rischio in un’area densamente popolata.
Una delle attività di ricerca irea
-
Tomografia SAR per la ricostruzione e il monitoraggio di edifici ed infrastrutture
Fig. 1 Geometria del sistema di acquisizione tomografico La…