Quando il vento incide sulla superficie del mare trasmette parte della sua energia alle particelle d’acqua. Tale fenomeno dà luogo alla nascita di increspature sulla superficie marina, le cosiddette onde capillari, caratterizzate da una lunghezza d’onda dell’ordine dei centimetri. Inoltre, se l’azione del vento è persistente e con un’intensità superiore ai due/tre metri al secondo, l’ulteriore energia che viene trasmessa comporta la formazione di onde più grandi, le cosiddette onde di gravità. La capacità di osservare le onde di gravità sulle immagini radar in banda X è resa possibile dalla presenza delle onde capillari, le quali interagiscono in maniera costruttiva con le onde elettromagnetiche emesse dal radar. Di conseguenza, i parametri che caratterizzano i campi di vento (intensità e direzione) sono intrinsecamente contenuti nelle immagini radar di una superficie marina. Attraverso l'impiego di opportuni algoritmi, come quelli sviluppati all’IREA-CNR, è quindi possibile stimare tali quantità a partire da dati radar in banda X. In Figura è mostrato un esempio di stima della direzione del vento da immagini radar in banda X.